Walking City, da Archigram a Universal Everything. Il video vincitore di Ars Electronica 2014
Graphic design, architettura, urbanistica, scultura, tecnologia, videoanimazione... Un'opera che mette insieme tanti riferimenti, predendo spunto da un celebre progetto di Archigram degli anni Sessanta. Con Walking City lo studio Universal Everything trionfa al Festival Ars Electronica
Sullo sfondo c’è l’estetica nomade, iper-tecnologica, postmoderna, ironica e irriverente degli Archigram. Una radicalità visionaria, pregna anche di riferimenti futuristi, che lo studio britannico di design e arte digitale, fondato da Matt Pyke nel 2004, prende come spunto per un video dal titolo Walking City, appena premiatodal Festival Ars Electronica di Linz (4-8 settembre 2011) per la sezione “Computer Animation / Film / VFX”.
Il titolo arriva direttamente da un celebre progetto di Ron Herron, una delle menti di Archigram, sfornato nel 1964. Le sue Walking City erano delle città utopiche, concepite come sciami di edifici meccanici, specie di monumentali coleotteri abitativi, alti quaranta piani e dotati di zampe telescopiche, in grado di spostarsi come cellule nomadi: aggregandosi, mutando luogo e forma, generando colonie sempre nuove, i giganti di Herron incarnavano l’idea di una città in transito, consacrata al progresso e al cambiamento, senza radici, sprofondata nella propria dimensione tecnologica che ne definiva, da sola, identità, destini e sviluppo.
Da qui nasce il fortunato video di Universal Everything, semplice nella struttura quanto complesso nella realizzazione grafica.
L’inarrestabile camminata di una figura dalle fattezze umane, stagliata su un fondo neutro, mette in scena una trasmutazione infinita tra geometrie tridimensionali, concrezioni dinamiche, articolazioni e disarticolazioni di linee, piani, angoli. Il corpo stesso non è che un’architettura organica in movimento, in un gioco di passaggi di stato e di struttura. Solido, molecolare, ridotto in polvere, fluido, sferico, pulsante, svettante… Senza arrestarsi mai, lungo il suo cammino retto.
La soundtrack di Simon Pyke rafforza l’andatura ritmica e il fascino sintetico di un’immagine che, dalle morfogenesi di Umberto Boccioni alle nuove sperimentazioni della grafica 3D, passando per le utopie di Archigram, traccia una linea continua e articolata tra architettura, scultura e design, arrivando fino all’immagine in movimento e ai nuovi media elettronici.
http://www.aec.at/
http://www.universaleverything.com/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati