Nasce il comitato delle Fondazioni italiane per l’arte contemporanea. L’iniziativa è di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, il battesimo il 23 settembre a Torino
“Un nuovo organismo che si prefigge di valorizzare e mettere a disposizione l’insieme di vocazioni e di competenze che queste realtà da anni assicurano nel campo delle mostre e della ricerca, del sostegno delle giovani generazioni artistiche nazionali e internazionali, dell’educazione, del rapporto con i pubblici e le comunità locali”. Di quali realtà si parla? […]
“Un nuovo organismo che si prefigge di valorizzare e mettere a disposizione l’insieme di vocazioni e di competenze che queste realtà da anni assicurano nel campo delle mostre e della ricerca, del sostegno delle giovani generazioni artistiche nazionali e internazionali, dell’educazione, del rapporto con i pubblici e le comunità locali”. Di quali realtà si parla? Delle fondazioni attive in Italia nell’arte contemporanea, una rete che rappresenta una delle – in verità non molte – eccellenze nostrane sulla scena globale, strutture che animano sensibilmente il dibattito e la circolazione delle idee, spesso surrogando carenze da parte di organismi istituzionali.
Ora le fondazioni hanno deciso che le loro forze possono moltiplicarsi esponenzialmente unendo gli sforzi: e si costituiscono in comitato, per iniziativa di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, che lo presenterà ufficialmente il 23 settembre a Torino nella fondazione con cui condivide il nome, nell’ambito del convegno dal titolo L’importanza di essere contemporanei.
Quali sono le prime fondazioni ad aderire al progetto? Sono 14, provenienti da tutto il Paese. Da Città dell’arte-Fondazione Pistoletto (Biella, Torino) alla Fondazione Remotti (Camogli, Genova), Fondazione Trussardi (Milano), Fondazione Morra Greco (Napoli), Fondazione Brodbeck (Catania), Fondazione Volume (Roma), Fondazione Pinault (Venezia), Fondazione Giuliani (Roma), Fondazione Merz (Torino), Nomas Foundation (Roma), Fondazione Pastificio Cerere (Roma), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Fondazione Spinola-Banna (Chieri, Torino), Fondazione Memmo (Roma), Fondazione Ratti (Como). Primi obbiettivi? Innanzitutto costituire un interlocutore unico nei rapporti con il Ministero per i Beni Culturali e con il ministro Dario Franceschini. Per altri dettagli, le risposte arriveranno dopo la presentazione di martedì…
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