Non è solo Art Bonus quello che luccica
Il Decreto Cultura e Turismo proposto dal Ministro Franceschini è stato approvato definitivamente dal Senato, anche con l’introduzione di “significative migliorie” (sono parole del Ministro). L’attenzione per lo strumento innovativo dell’Art Bonus rischia però di non far conoscere tutte le misure approvate con il nuovo provvedimento normativo. Perciò ecco una sintesi di alcune tra le importanti novità.
ANCHE SOGGETTI PRIVATI
Con la conversione in legge il credito d’imposta previsto dalla legge (Art Bonus) è stato esteso anche ai casi in cui le erogazioni liberali in denaro siano effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici e destinate a quei soggetti concessionari o affidatari dei beni (nella maggior parte dei casi, enti privati non profit) oggetto di tali interventi.
CINEMA
La legge incrementa il limite massimo del credito d’imposta da 5 a 10 milioni di euro per le imprese di produzione esecutiva e per le industrie tecniche che realizzano in Italia con mano d’opera italiana film o parti di film stranieri.
Sono agevolati mediante il meccanismo del credito d’imposta anche gli interventi di restauro ed adeguamento strutturale e tecnologico delle piccole sale cinematografiche esistenti dal 1° gennaio 1980 (compreso il ripristino delle sale inattive): per gli anni 2015 e 2016 il credito di imposta è fissato nella percentuale del 30% dei costi sostenuti.
3% ALLA CULTURA E INVESTIMENTI NELLE PERIFERIE
A decorrere dal 2014, è destinata alla spesa per investimenti in favore dei beni culturali una quota pari al 3% delle risorse aggiuntive annualmente previste per le infrastrutture e iscritte nello stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Per legge, nel triennio 2014/2016, tre milioni di euro provenienti da queste risorse dovranno essere impiegati per finanziare progetti culturali nelle periferie urbane elaborati dagli enti locali.
CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA
È istituito il titolo di “Capitale italiana della cultura”, conferito dal Consiglio dei Ministri, sulla base del quale la città nominata potrà presentare progetti culturali che saranno finanziati dallo Stato su proposta del Mibact.
ASSUNZIONE DI GIOVANI E BANDI PUBBLICI PER I DIRETTORI DEI MUSEI
In deroga alle norme che limitano l’assunzione di personale a tempo determinato, gli istituti e i luoghi della cultura pubblici potranno assumere, mediante contratti di lavoro a tempo determinato, professionisti di età non superiore a quarant’anni da impiegare nel rafforzamento dei servizi di accoglienza e assistenza al pubblico e nel potenziamento degli interventi di tutela, vigilanza, ispezione, protezione, conservazione e valorizzazione dei beni culturali.
Nei poli museali e negli istituti della cultura statale di rilevante interesse nazionale gli incarichi dirigenziali potranno essere conferiti (con procedure di selezione pubblica, e per una durata da tre a cinque anni) a persone, anche esterne alla PA, di comprovata qualificazione professionale in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e documentata esperienza di gestione di istituti e luoghi della cultura.
FOTO LIBERE NEI MUSEI
La legge consente di scattare liberamente foto nei musei, purché tali immagini siano destinate ad uso personale e comunque senza scopo di lucro.
La previsione liberalizzatrice non si applica però ai beni archivistici e librari, per i quali restano in vigore le norme attuali per la consultazione e l’accesso ai documenti. Vengono però facilitate le modalità previste per l’accesso ai documenti ed alla loro consultazione presso gli archivi di Stato attraverso l’abbassamento della soglia di tempo che deve intercorrere tra la produzione e la pubblicazione (dopo trent’anni invece dei precedenti quaranta).
BENI DEMANIALI PER NUOVI ITINERARI TURISTICI
Per favorire la realizzazione di itinerari moto ciclo turistici, le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni e i fari possono essere concessi in uso gratuito (con concessione per un termine di durata non superiore a sette anni) a imprese, cooperative e associazioni costituite in prevalenza da giovani fino a 35 anni.
Claudia Balocchini
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