Accessori fatti con camere d’aria per le biciclette. E altre bizzarrie: un nuovo tour fotografico da Operae, rassegna torinese del design indipendente

Dopo aver visto nella sontuosa edizione romana della Maker Faire il mondo dei maker tecnologici nelle sue declinazioni anche Made in Italy, ad Operae a Torino ecco invece un’originale e accurata rappresentazione dello scenario del design indipendente, soprattutto italiano. Giunta alla quinta edizione Operae dimostra di aver raggiunto una sua grande maturità e di essere […]

Dopo aver visto nella sontuosa edizione romana della Maker Faire il mondo dei maker tecnologici nelle sue declinazioni anche Made in Italy, ad Operae a Torino ecco invece un’originale e accurata rappresentazione dello scenario del design indipendente, soprattutto italiano. Giunta alla quinta edizione Operae dimostra di aver raggiunto una sua grande maturità e di essere capace di articolare il racconto sulla piccola imprenditoria legata alla creatività. E lo fa con un bianco palcoscenico per gli operatori, con approfondimenti culturali sui temi, come mostre dedicate – ad esempio la raffinata Piemonte Handmade, la storia di 20 imprese artigiane raccontata attraverso gli oggetti e i ritratti dei loro protagonisti –, un’area dedicata ai bambini, uno spazio per gli autoproduttori che usano strumenti digitali, un’ampia proposta di meeting e una mostra mercato delle autoproduzioni editoriali, Fruit.
E la rassegna quest’anno spicca anche per la straordinaria cornice: la candida e ricamata spazialità dell’edificio di Torino Esposizioni, opera di Pier Luigi Nervi, ristrutturata per le Olimpiadi invernali e poi mai più utilizzata, con il suggestivo allestimento di undesign che ha immaginato il mondo del design indipendente come un’intricata e colorata giungla popolata da scimmiette rosa. In questo straordinario palcoscenico, finalmente i protagonisti: molti maturi e sofisticati interpreti del riuso, come Mnmur – borse e accessori eleganti prodotti con camere d’aria per le biciclette, Bassethounds Factory – sedute molleggiate realizzate con il tondino di ferro, Eetico e la collezione di oggetti realizzati con la comune rete con la quale si realizzano le recinzioni dei pollai, o Federico Peri, che reinterpreta in chiave diversa gli arredi industriali; molti i designer, come Gumdesign, che presenta i pezzi della collezione del progetto “La casa di Pietra” realizzata con Friul Mosaic; Roberto Virdis che propone il progetto D Mogoro, arredi e tappeti frutto della collaborazione fra designer e artigiani in Sardegna; ForoOfficina con il loro Melacolta – contenitore in legno massello per le mele, e il sistema di arredo modulare Foro V; e anche giovani imprenditori più “ aggressivi” come Ignazio Brucato e Francesca Deaglio di Turineyes, che lavorano sulla personalizzazione spinta dei loro occhiali e su una tempistica competitiva; e Kmzero Design di Stefano Carta Vasconcellos, con il suo prototipo “Cucina leggera”, pensata per essere realizzata in un FabLab e inserita in ambienti diversi. Molto originale la proposta di Leftover/Studio 427: un nuovo portacoltelli in legno da parete prodotto in partnership con l’azienda toscana Coltellerie Berti e una re interpretazione degli arredi con finitura Rezina.
Dietro a questa quinta edizione, si vede il grande lavoro di ricerca e di curatela delle autrici, che sono riuscite a mostrare una delle facce del design, quella delle persone che a partire da talento e volontà lavorano con le loro mani e avviano produzioni in autonomia. Con l’auspicio di vedere l’anno prossimo ancora più imprenditorialità e nuove forme di collaborazione.

– Monica AG Scanu

 

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Monica Scanu

Monica Scanu

Monica Scanu, architetto, si occupa di design e architettura. Dal 2015 è Direttore dell'Istituto Europeo di Design sede di Cagliari, e da febbraio 2018 è il Presidente regionale del Fondo Ambiente Italiano - FAI - Sardegna. È membro del Comitato…

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