È arrivato il momento di scoprire le carte: cosa bolle nella pentola autunnale del Maxxi?
Ci siamo, ormai anche gli ultimi indefessi vacanzieri tirano i remi in barca e archiviano gli ozi agostani. E c’è poco da guardarsi intorno spaesati, perché anche l’artworld entra subito nel vivo. Giusto per soffermarsi sulla Capitale: pochi giorni e il Maxxi inaugura la prima infornata di eventi, che terranno banco per l’autunno, arricchiti da […]
Ci siamo, ormai anche gli ultimi indefessi vacanzieri tirano i remi in barca e archiviano gli ozi agostani. E c’è poco da guardarsi intorno spaesati, perché anche l’artworld entra subito nel vivo. Giusto per soffermarsi sulla Capitale: pochi giorni e il Maxxi inaugura la prima infornata di eventi, che terranno banco per l’autunno, arricchiti da iniziative collaterali e rassegne ad ampio spettro disciplinare.
Parte il Maxxi Architettura, che il 9 settembre propone le mostre Exhibiting the collection 1950-2010. Progetti dalle collezioni del MAXXI Architettura – disegni maquette fotografie video interviste per scoprire le collezioni e i protagonisti che hanno segnato la storia dell’architettura dal Novecento ad oggi, oltre 70 tra disegni e modelli di 19 autori italiani e internazionali come Yona Friedman, Carlo Aymonino, Jean Nouvel, la maggior parte dei quali mai esposte prima – e Campo Baeza. El árbol de la creación, una grande installazione a forma di albero che racconta l’opera e la poetica di Alberto Campo Baeza.
In coproduzione con Serpentine Gallery di Londra e Astrup Fearnley di Oslo, arriva a Roma il 22 settembre uno degli eventi più attesi, Indian Highway, a cura di Julia Peyton-Jones, Hans Ulrich Obrist, Gunnar B. Kvaran e Giulia Ferracci. Una grande mostra collettiva itinerante che è un ritratto a 360 gradi del subcontinente e del suo “miracolo”, interpretato attraverso gli occhi di 30 artisti. In mostra anche le installazioni pensate per il museo da N.S. Harsha, Desire Machine Collective, Hemali Bhuta e Sumaksi Singh. Oltre alla già ampiamente trattata tappa romana del grande progetto dedicato da Germano Celant all’Arte Povera, il 7 ottobre parte anche la mostra – realizzata in collaborazione con il MACBA di Barcellona – che presenta una selezione di opere cardine di Otolith Group, artisti internazionali che lavorano con metodi di interdisciplinarietà, messi insieme a cura di Chus Martinez.
Fra le altre iniziative autunnali, tre giornate di una performance della Trisha Brown Company per Romaeuropa Festival.
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