BilBOlbul a Bologna cambia pelle. E il fumetto entra al Mambo
Dal 20 al 23 novembre si svolgerà a Bologna l’ottava edizione di BilBolbul, festival internazionale del fumetto. Il programma è decisamente fitto di eventi e si preannuncia pieno di novità, a partire dall’ingresso al Museo Mambo. Ne abbiamo parlato con Damiano Pergolis dell’associazione Hamelin, che si occupa dell’organizzazione del festival.
Il tema di questa edizione è il cambiamento. Come mai alla sua ottava edizione il BilBOlbul ha sentito l’esigenza di cambiare e rinnovarsi?
Per una serie di motivi. Il primo è stato il cambiamento dei componenti dell’associazione Hamelin, che cura l’organizzazione del festival. Insieme alle persone sono cambiate ovviamente anche le modalità di lavoro e le idee alla base dell’associazione.
Il secondo motivo è stato la drastica riduzione dei fondi messi a disposizione da istituzioni e sponsor, che costituiscono la nostra unica fonte di finanziamento, visto che il festival, esclusi i workshop, è completamente gratuito. Non volendo diminuire la qualità degli eventi e delle iniziative proposte, si è presentata l’esigenza di trovare altre soluzioni sul piano organizzativo.
Il terzo motivo è dovuto a una scelta “programmatica”. Abbiamo deciso quest’anno di dare al BilBOlbul un taglio diverso rispetto al classico formato del festival.
Qual è il formato “classico” del festival?
È il festival “vetrina”, quello che si occupa esclusivamente di esporre i lavori degli artisti che partecipano all’evento. Ecco, non ci interessava più. Abbiamo così deciso di creare un festival che avesse un taglio più “laboratoriale”. La novità più importante di questa edizione è il BBBlab: workshop e tavole rotonde che coinvolgono appassionati e giovani artisti, con l’intento di fornire loro utili strumenti di lavoro e vere e proprie conoscenze professionali nel settore.
Il BilBOlbul quest’anno mette l’accento su un aspetto del mondo del fumetto in forte trasformazione, quello dell’editoria.
Sì, la crisi dell’editoria sta mettendo in ginocchio realtà che sembravano solidissime. Allo stesso tempo, però, sta lanciando su vasta scala un fenomeno che fino a pochi anni fa era considerato un fenomeno di nicchia: l’autoproduzione. A questo tema è dedicato il convegno che si terrà al MAMbo, Editoria senza editori?. Scopo del convegno è far incontrare le diverse realtà dell’autoproduzione e ragionare su cosa significhi fare fumetto oggi.
Qual è lo scenario attuale dell’autoproduzione?
Sia per qualità delle produzioni, che per quantità, l’autoproduzione si sta affermando come una alternativa reale all’editoria. Emblematico è il caso delle autoproduzioni di Mirco Rattigher: le copie del suo ultimo lavoro sono acquistabili su Internet, facendo richiesta direttamente all’autore. In questo modo Rattigher stampa il numero esatto di copie richieste. È successo però che alcuni editori abbiano ordinato centinaia di copie del suo lavoro. In alcuni casi sembra che l’autoproduzione abbia addirittura scavalcato l’editoria.
Stefano Ricci, Paper Resistence, Manuele Fior, Icinori, Roman Muradov. Anche i grandi nomi del fumetto e dell’illustrazione parteciperanno al festival. In che modo saranno coinvolti in questa nuova versione del BilBOlbul?
Come prima cosa abbiamo deciso di non proporre mostre antologiche di nessun tipo. Gli artisti invitati al festival sono stati direttamente coinvolti nella progettazione e nell’allestimento delle mostre. Un esempio: quella che potrebbe essere considerata la mostra principale del festival, sul lavoro di Manuele Fior, è stata organizzata seguendo un concept assolutamente inedito. La mostra sarà centrata solo sul suo ultimo progetto, L’intervista, edito da Coconino Press, e punterà a ricostruire gli stimoli di cui si è nutrita l’immaginazione di Fior, quindi il processo creativo seguito dall’artista, esponendo il materiale che ha contribuito alla realizzazione del suo lavoro: citazioni cinematografiche, fotografiche, letterarie e tutte le suggestioni di cui è intessuta L’intervista.
Quindi il cambiamento inteso anche come “processo produttivo”?
Esatto. Un altro artista, Roman Muradov, realizzerà un progetto editoriale con il collettivo Teiera (Sarah Mazzetti, Giulia Sagramola, Cristina Spanò). Il lavoro verrà documentato e mostrato durante il suo percorso di realizzazione. Le tavole prodotte saranno esposte via via presso la Sala Borsa. Anche il progetto dei due artisti di Icinori, che si sono confrontati con le illustrazioni del botanico Ulisse Aldrovandi, è pensato come un progetto che rende visibile l’aspetto processuale. Paper Resistance, James Kalinda, Scarful e Daniel Munch, quattro disegnatori provenienti dal mondo dell’underground e della Street Art, esporranno le loro “riflessioni a disegni” su corpo e malattia, accanto alle cere anatomiche del Museo delle Cere Anatomiche. Insomma, abbiamo chiamato gli artisti per farli lavorare!
Felice Moramarco
Bologna // dal 20 al 23 novembre 2014
BilBOlbul 2014 – Festival Internazionale di Fumetto
051 233401
[email protected]
http://www.bilbolbul.net/BBB/
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