Un’artista svizzero-haitiana residente a Helsinki presenta a Roma un progetto incentrato sulla vita di una top model a New York: ce n’è abbastanza per mandare in crisi l’atlante geografico, soprattutto quando osservato, come nella mostra romana, con uno sguardo dichiaratamente interessato a rintracciare radici e derive delle identità culturali.
Sasha Huber (Zurigo, 1975), dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti con il suo lavoro incentrato sulla riconsiderazione collettiva della controversa figura dello scienziato svizzero Louis Agassiz, si concentra qui su una vicenda più intima e familiare, ricostruendo attraverso un complesso apparato d’immagini la storia della zia Jany Tomba, un’icona degli Anni Sessanta e Settanta per il suo essere stata tra le prime modelle a veicolare un’estetica lontana dagli standard occidentali. Sottile e insieme coinvolgente, il lavoro di Huber è in linea con una ricerca in emersione nell’arte contemporanea internazionale (l’australiana di origini italiane Angelica Mesiti è un altro nome in tal senso significativo), dove i temi della diaspora e della tradizione di se stessi vengono sviluppati con un’intelligenza serrata quanto visionaria.
Luca Arnaudo
Roma // fino al 13 gennaio 2015
Sasha Huber – I love JaNY
a cura di Stella Bottai
LA STELLINA
Via Braccio da Montone 93
334 2906204
[email protected]
www.lastellinaartecontemporanea.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati