Quadri di un’esposizione: l’Ottocento musicale russo diventa multidisciplinare
Il capolavoro pianistico dell’Ottocento russo di Modest Mussorgsky, ispirato ad alcune opere dell’architetto-artista Viktor Hartmann, torna protagonista. Dopo la rielaborazione in chiave progressive rock degli Emerson, Lake & Palmer, è ora il turno dell’organista svedese Hans-Ola Ericsson e del pianista Maurizio Baglini. Con una collaborazione anche di arte visiva.
Dopo essere stata orchestrata da compositori come Ravel e Rimsky-Korsakov, interpretata da giganti della tastiera come Sviatoslav Richter o Vladimir Horowitz, e rielaborata in chiave progressive rock da Emerson, Lake & Palmer, la suite Quadri di un’esposizione di Modest Mussorgsky torna protagonista di due nuove uscite discografiche: …live in concert dell’organista Hans-Ola Ericsson e Pictures at an Exhibition and All Other Works del pianista Maurizio Baglini.
Collaboratore di compositori quali György Ligeti, Olivier Messiaen e John Cage, l’organista svedese Hans-Ola Ericsson riveste un ruolo di primo piano nella fioritura del repertorio contemporaneo per il suo strumento e, a dimostrarlo, sono album meravigliosi come Schönberg, Frescobaldi, Ligeti: Organ Music o Laurentiusorgel con musiche di Messiaen, Otto Olsson, Arne Mellnäs e altri ancora – a tutti gli amanti delle sonorità organistiche del Novecento storico e contemporanee si raccomanda l’ascolto di: Orgelmusik unserer Zeit I-IV (Are Musik VerlagsGmbH), Zsigmond Szathmáry (Entgrenzt Unbounded con il percussionista Olaf Tzschoppe, Edition Zeitklang e Formen in der Luft con la violinista Anikó Katharina Szathmáry, Are Musik VerlagsGmbH), Bernhard Haas Die Orgelwerke (con musiche di Ferneyhough, Feldman, Scelsi e Xenakis).
Nel recente …live in concert (Ifo Classics, 2014) Ericsson affianca alle sue musiche – Postludium “Spikar” e Vocalise (quest’ultimo con Lena Welman al flauto barocco) – opere di Bach, Franck e i Quadri di un’esposizione di Mussorgsky (trascritti per organo da Keith John) in una registrazione dal vivo, tratta dal concerto inaugurale dello Studio Acusticum di Piteå, una cittadina nel nord della Svezia che vanta uno degli organi da concerto più moderni del mondo, realizzato da Gerald Woehl (mentre in Italia, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’organo è ancora letteralmente bandito…).
Anche il musicista pisano Maurizio Baglini porta in sala di registrazione il capolavoro pianistico dell’Ottocento russo ispirato ad alcune opere – molte delle quali oggi perdute – dell’architetto-artista Viktor Hartmann e caratterizzato da atmosfere indimenticabili come Il vecchio castello, Bydlo o La grande porta di Kiev, la capitale dell’Ucraina tristemente al centro oggi dell’attenzione pubblica mondiale. Registrato al Teatro Comunale Verdi di Pordenone, il doppio CD – disponibile anche in digital download – raccoglie, per la prima volta nel catalogo Decca Universal, tutta la produzione per pianoforte di Mussorgsky. Fogli d’album meno noti, di cui fanno parte La capricieuse o Une larme, e brani di rara esecuzione come la Sonata in Do maggiore a quattro mani (dove Baglini duetta con il pianista Roberto Prosseda), si affiancano al progetto multimediale realizzato con l’artista Giuseppe Andrea L’Abbate, in un’attualizzazione dell’opera di Mussorgsky in senso pluridisciplinare, che vede abbinare l’interpretazione delle partiture del compositore russo a una narrazione visiva originale, proiettata su grande schermo.
Baglini suona stabilmente, inoltre, con la violoncellista Silvia Chiesa e al loro duo sono dedicate la Suite per violoncello e pianoforte di Azio Corghi e una Sonata di Gianluca Cascioli. A Silvia Chiesa si deve, inoltre, la riscoperta di autori e brani poco noti, ed è in quest’ottica che si inseriscono le raffinate atmosfere della sua nuova registrazione, dedicata a tre capolavori – ingiustamente dimenticati – del Novecento storico italiano: i Concerti per violoncello e orchestra di Ildebrando Pizzetti (1935) e Alfredo Casella (1935) e l’Adagio con Variazioni di Ottorino Respighi (1921). A riportarli sotto i riflettori il suo nuovo CD The Italian Modernism, realizzato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, diretta da Corrado Rovaris, con cui la musicista aveva già inciso precedentemente, sempre per Sony Classical, i due Concerti per violoncello di Nino Rota.
Paolo Tarsi
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