Milano non sarà (solo) Expo2015. Intervista con Filippo del Corno
L’assessore alla Cultura di Milano anticipa i programmi culturali che verranno presentati fra la terza e l’ultima settimana di gennaio. Tra Palazzo Dugnani, il Museo del Novecento, il PAC, Palazzo Reale e la Fondazione Trussardi.
L’accelerazione che ha subìto la fine del 2014 non ha precedenti. Con l’infittirsi di programmi e presentazioni culturali, in vista di uno degli anni più attesi per il capoluogo lombardo, gli ultimi mesi si sono rivelati una continua proiezione, un’anticipazione nei confronti delle aspettative create dall’appuntamento globalizzato di Expo. Ma come si presenterà Milano, in qualità di città della cultura nel 2015? L’assessore Filippo Del Corno svela alcuni punti luce, centri di riscoperta che interesseranno la città. Come il secentesco Palazzo Dugnani, restaurato durante il secolo successivo in stile rococò: oggi sta subendo un intervento di restauro e adeguamento. Al primo piano del palazzo si trova un soffitto dipinto dal Tiepolo, un’opera grandiosa dove figure mitologiche ondeggiano in un cielo terso, assieme ad altre opere della scuola veneta del Settecento. Qui, a lavori ultimati, sarà trasferita la sede della Camera della Moda: si potranno tenere sfilate ed eventi.
Nei mesi che precederanno Expo2015, come si caratterizzerà la scena artistico-espositiva istituzionale di Milano? E come varierà, invece, durante i mesi dell’evento?
Nei mesi che ci separano da Expo2015, Milano è già in fermento artistico grazie alla ricca offerta di mostre, come quelle di Palazzo Reale che ospita in questi mesi Segantini, van Gogh e Chagall, ma anche di esposizioni innovative come Food. La scienza dai semi al piatto, una mostra unica del suo genere, ospitata al Museo di Storia Naturale, che affronta il tema del cibo e della sostenibilità della catena agro-alimentare da un punto di vista scientifico e che accompagnerà e preparerà il pubblico al grande tema di Expo, cioè Feed the Planet. Energy for Life.
Durante il semestre di Expo il programma espositivo è incentrato soprattutto su due mostre: quella dedicata alla straordinaria complessità della figura di Leonardo da Vinci, con prestiti provenienti dai più importanti musei del mondo, tra cui il Louvre e la National Gallery of Art di Washington, e quella dedicata a Giotto, con opere dai più prestigiosi musei italiani, come i Musei Vaticani e gli Uffizi.
Verranno concepite mostre in palazzi o spazi istituzionali inediti rispetto ai percorsi dell’arte tradizionali per il capoluogo lombardo?
Tra gli spazi più suggestivi che torneranno a vivere in occasione di Expo2015 c’è sicuramente Palazzo Dugnani, antica sede del Museo di Storia Naturale di Milano, che riaprirà al pubblico con una grande mostra sui dinosauri, che ospiterà tra l’altro la ricostruzione dello scheletro più completo al mondo dello Spinosaurus aegyptiacus. La mostra sarà un’occasione eccezionale per inaugurare questo palazzo storico dopo un lungo lavoro di restauro.
Nel 2015 moltissimi capitali saranno investiti in eventi culturali. La maggior parte dei budget, tra l’altro, sarà di privati o addirittura provenienti da investimenti stranieri. Sarebbe possibile calcolarne cifre esatte, oppure averne un’idea di massima?
In occasione di Expo la città di Milano vedrà un incremento significativo del numero di eventi culturali: la collaborazione fra attori pubblici e privati sarà un elemento fondamentale per garantire la sostenibilità economica delle iniziative in campo artistico e non solo. Non è ancora possibile a priori stimare il valore economico di questo investimento, ma certo è che questo incremento sarà sostanziale da parte degli attori privati, che vedranno in Expo un elemento fondamentale di valorizzazione e promozione per la loro attività.
Come dialogherà l’assessorato, e dunque il Comune di Milano, con i percorsi di Germano Celant in Triennale?
Il Comune di Milano ha un programma espositivo ricchissimo, che va da dall’arte antica, con la mostra Natura. Mito e paesaggio nel mondo antico, a cura di Gemma Sena Chiesa e Angela Pontrandolfo, all’arte contemporanea, con la mostra La Grande Madre curata da Massimiliano Gioni. La mostra di Germano Celant è un importante elemento di valore per Milano e si integra perfettamente con il palinsesto di Expo in città, che presenteremo alla stampa nazionale e internazionale a gennaio e che saprà incrociare tendenze, linguaggi e prospettive di e da tutto il mondo.
Quali saranno i programmi espositivi e culturali del PAC durante i primi mesi del 2015?
Anche nei mesi di Expo il PAC confermerà la sua vocazione di polo strategico per l’arte contemporanea. Presenteremo a gennaio la programmazione delle attività del PAC in occasione di Expo2015 ma sicuramente le numerose esposizioni seguiranno la linea già tracciata da questo spazio espositivo e cioè quella della commistione tra le diverse forme artistiche da quelle più tradizionali a quelle audiovisive e performative, con una sempre più significativa apertura al fermento creativo internazionale.
Secondo quali modalità si integreranno le iniziative private, come la mostra della Fondazione Trussardi, con gli spazi espositivi istituzionali? Sono previste nuove e differenti forme di coordinamento?
Tutte le iniziative saranno integrate all’interno del palinsesto di Expo in città, il progetto di Comune di Milano e Camera di Commercio per coordinare e gestire gli eventi culturali, turistici e commerciali che avranno luogo a Milano durante i sei mesi di Expo. Expo in città mette infatti a sistema gli eventi organizzati sia da attori pubblici che privati e si occupa anche di mettere in contatto domanda e offerta di spazi sia pubblici che privati; ma in particolare l’alleanza tra pubblico e privato conoscerà un nuovo importantissimo capitolo con il progetto curato da Gioni e realizzato grazie alla partnership tra Palazzo Reale e Fondazione Trussardi.
E il Museo delle Culture, invece?
Anche il Museo delle Culture, il grande polo espositivo disegnato dall’architetto David Chipperfield, vedrà la sua apertura durante il semestre di Expo 2015 e ospiterà una collezione permanente con oltre 8mila testimonianze delle culture non europee conservate negli archivi comunali, e importanti esposizioni temporanee che indagheranno i temi dell’inter-cultura e della sua relazione con i linguaggi dell’arte e della creatività.
Per quanto riguarda la prestigiosa vetrina del Museo del Novecento, quale aspetto estetico/collezionistico di Milano presenterà?
Il Museo del Novecento allestirà lungo tutto il suo percorso espositivo Il museo ideale, intersecando la propria straordinaria collezione con una serie di capolavori provenienti dai maggiori musei di arte italiana del XX secolo. In questo modo lungo le sue sale, per Expo in città, il pubblico potrà ammirare la massima espressione della ricerca artistica novecentesca italiana.
Potrebbe formulare un augurio ai differenti pubblici che accompagneranno, che introdurranno la Milano dell’arte in scia a Expo 2015?
L’augurio più importante è che i visitatori dell’Esposizione Universale abbiano l’opportunità di conoscere lo straordinario patrimonio artistico e l’eccezionale energia produttiva di Milano e ne riconoscano il ruolo di vera e propria capitale della cultura e del pensiero creativo.
Ginevra Bria
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