Shanghai, l’ Aurora Museum verso il contemporaneo. Le architetture sartoriali di Michael Lin per Alcantara
Aurora è il nuovo museo d'arte antica di Shanghai. Non solo ceramiche preziose e statuine del Buddha, perà. In arrivo anche una sezione sul contemporaneo. E intanto una collettiva ospita lo spettacolare intervento di Michael Lin
Un santuario intitolato alla storia e alla cultura cinese, nel cuore di Shanghai. Un luogo immerso nel silenzio, ritagliato nel caos scintillante della metropoli, intitolato all’estetica della tradizione: in tutto 6316 metri quadrati, distribuiti su sei piani, fra stanze austere, corridoi in penombra, sale luminose e labirinti di vetrine, disseminati di sculture buddiste, manufatti di giada ceramiche, porcellane bianche e blu, rilievi in pietra… L’Aurora Museum ha aperto i battenti nell’ottobre del 2013, nel distretto finanziario di Lujiazui, sulle rive del fiume Huang Pu. Luogo di meditazione e di conoscenza, che vanta una partnership con la Scuola di Archeologia e Museologia della Università di Pechino e che ospita centro di ricerca speciale sull’arte antica, il museo conta di aprire a breve un dipartimento per il contemporaneo, nell’edificio oggi dedicato alla zona uffici.
In virtù di questo importante ampliamento, che modifica in parte la mission dell’istituzione, nel 2013 è partito il progetto a lungo termine Xinlu (New Roads), affidato alle cure di Arthub, piattaforma non profit per le arti contemporanee fondata nel 2007 ad Hong Kong dall’italiano Davide Quadrio. Da qui è nato The Unicorn and the Dragon, solo show del’artista QiuZhijie, presentato durante la 55° Biennale di Venezia, e adesso The Making of A Museum, collettiva di autori cinesi, pensata come spazio e occasione di ricerca intorno al concetto stesso di museo e alle sue nuove, possibili declinazioni all’interno dell’ecosistema culturale di Shanghai.
A ragionare sugli spazi dell’Aurora Museum, sulle sue collezione, sulla storia dell’edificio e gli allestimenti, è un gruppo di artisti che rappresenta quattro decenni e quattro generazioni a confronto: QiuZhijie, affiancato da Yang Fudong e Ling Yun, Li Shurui, KanXuan, Liu Jianhua e Michael Lin.
Il video presentato in anteprima su Artribune Television è un focus sul progetto di Michael Lin The Making of A Museum, commissionato da Alcantara, tra i maggiori simboli del Made in Italy nel mondo, produttore e distributore dell’omonimo materiale tessile a marchio registrato.
AfterChandighar è un’installazione ispirata al lavoro di Le Corbusier e Pierre Jeanneret, negli anni Cinquanta, per la progettazione degli edifici di Chandigarh, la Capitale degli Stati dell’Haryana e del Punjab, nel Nord dell’India. Il primo lavoro di pianificazione urbanistica di stampo modernista, nell’India post indipendenza, affrancatasi nel 1947 dall’Inghilterra e proclamatasi Repubblica Parlamentare. L’apertura verso la modernità, incarnata anche e soprattutto dai nuovi investimenti in opere pubbliche, rappresentò, per il subcontinente, la speranza di un affrancamento dall’arretratezza sociale, dalla marginalità politica e dalla disperazione economia: un percorso di internazionalizzazione, di ibridazione culturale, di confronto con l’Occidente e di proiezione vero il futuro. Il parallelo con le convulse trasformazioni sociali della Cina di oggi è stato, per Micheal Lin, inevitabile e folgorante.
L’artista ha così reinventato lo spazio della grande sala del secondo piano, rivestendo il pregiato pavimento in marmo con un enorme tappeto colorato e decorato, ottenuto assemblando scampoli di Alcantara; le monumentali finestre sono state invece ricoperte da pellicole variopinte, anch’esse a formare strutture geometriche esatte, in un rapporto sommesso ma potente con il caleidoscopico skyline metropolitano.
A metà tra un dipinto e un’architettura sartoriale, la scenografia – a contrasto con gli arredi classici e l’austerità dell’edificio – sfrutta materiali industriali, strutture e tagli razionali , per un’operazione citazionista che collega l’exploit modernista dell’India del secondo ‘900 alla rivoluzione socio-culturale della Cina di oggi. Una metamorfosi che immerge lo spettatore in un ambiente sensibile, reinventato secondo le linee, le soglie e le proporzioni di una nuova architettura ideale.
Helga Marsala
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