Quel Titano di Mahler, pomo della discordia tra Kurosawa e Takemitsu
La sua Sinfonia No. 1, meglio nota come “Titano”, è stata la causa della rottura tra il regista Akira Kurosawa e il compositore Tōru Takemitsu. Ora ne esce la registrazione, nell’esecuzione dell’Orchestra Filarmonica Nazionale Ungherese, diretta da Zoltán Kocsis.
Il regista giapponese Akira Kurosawa aveva idee molto precise sulla musica da impiegare nei suoi film. Come racconta Kathryn Kalinak nel libro Musica da film. Una breve introduzione, il regista assegnava ai suoi compositori dei modelli da imitare, e per Ran Kurosawa diede a Tōru Takemitsu la Prima Sinfonia di Gustav Mahler come linea guida per la sequenza della battaglia. “Takemitsu non era d’accordo con questa scelta, ma trovò una originale strategia per fare come gli pareva. La musica della scena della battaglia è effettivamente mahleriana, con ammiccamenti alla Prima Sinfonia, ma include un altro brano di Mahler non richiesto da Kurosawa: Il canto della terra. Se Kurosawa si accorse della disobbedienza di Takemitsu, non disse mai niente al proposito. Ma è proprio per un motivo del genere che Takemitsu e Kurosawa ruppero i rapporti”.
Oltre a Kurosawa, anche il compositore inglese Benjamin Britten trovava in Mahler un lucido punto di riferimento, in un’epoca in cui la maggior parte dei compositori inglesi e americani era ancora incoraggiata a disprezzare il lavoro del musicista austriaco: “La sua influenza sulla scrittura contemporanea può essere solo benefica. Il suo stile è privo di eccessivi manierismi personali e le sue partiture sono modelli di come usare la moderna orchestra virtuosa” (La musica non esiste nel vuoto).
La prima esecuzione della Sinfonia n. 1 in Re maggiore di Mahler ha avuto luogo il 20 novembre 1889 in Ungheria – alla sala Vigadó di Budapest – sotto la direzione dello stesso compositore, allora 29enne, alla guida della Filarmonica di Budapest. La sinfonia in origine era costituita da cinque movimenti, ma Mahler negli anni successivi vi apportò numerose revisioni e modifiche, fino a farle raggiungere la sua forma definitiva con quattro tempi. E fu in questa nuova stesura, eseguita a Berlino nel 1896, che l’opera divenne nota in tutto il mondo, meritandosi ora la pubblicazione per l’etichetta Budapest Music Center Records di Tamás Bognár. Nonostante la partitura della première – che prevedeva cinque movimenti – sia andata perduta, per questa registrazione è stata scelta una versione successiva che vede il reinserimento del secondo tempo: Andante allegretto (Blumine).
Il disco, realizzato nel settembre 2014 con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri dell’Ungheria e del Gruppo Visegrad, è stato registrato dalla Radio Ungherese presso la sala da concerto dell’Accademia Musicale Ferenc Liszt di Budapest, il 29 febbraio e il 30 marzo 2004, con l’Orchestra Filarmonica Nazionale Ungherese, diretta da Zoltán Kocsis. Altre incisioni della Budapest Music Center Records, con questa stessa formazione, vedono protagoniste le musiche di Arnold Schönberg (Pelleas und Melisande, Op. 5) e di Edgard Varèse (Amériques); le sinfonie di Wolfgang Amadeus Mozart K. 183 e K. 550 (entrambe in sol minore), così come le opere di Ernő Dohnányi, Claude Debussy-Kocsis e Sergej Vasil’evič Rachmaninov.
Paolo Tarsi
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