A Londra una mostra sull’eredità contemporanea di Rubens. La curerà Jenny Saville per la Royal Academy: ancora artisti che diventano curatori…
Ne parlavamo proprio nei giorni scorsi, quando nel “best of” del 2014 la redazione di Artribune assegnava la “palma” del miglior critico/curatore a Maurizio Cattelan: non tanto come singolo personaggio, ma come esempio – con la mostra torinese Shit and Die – di quel fenomeno degli artisti che si fanno curatori. Una cosa non certo […]
Ne parlavamo proprio nei giorni scorsi, quando nel “best of” del 2014 la redazione di Artribune assegnava la “palma” del miglior critico/curatore a Maurizio Cattelan: non tanto come singolo personaggio, ma come esempio – con la mostra torinese Shit and Die – di quel fenomeno degli artisti che si fanno curatori. Una cosa non certo nuova, ma che recentemente ha visto diversi casi a rinvigorirla: come il tedesco Christian Jankowski nominato curatore di Manifesta 11, nel 2016 a Zurigo. Ora a questa fattispecie si ascrive anche l’inglese Jenny Saville: alla quale la Royal Academy di Londra, in occasione dell’imminente mostra Rubens and His Legacy: Van Dyck to Cézanne, ha chiesto di curare un’esposizione che testimoni l’eredità di Rubens fra gli artisti del XX e XXI secolo.
Intitolata La Peregrina la mostra – in programma dal 24 gennaio al 10 aprile prossimi – presenterà dipinti di artisti come Willem de Kooning, Pablo Picasso, Francis Bacon, Lucian Freud, oltre che di artisti contemporanei come Cecily Brown e Sarah Lucas, in qualche casi create appositamente per l’occasione. “Che piaccia o meno, Rubens ha influenzato la pittura in moltissime sue espressioni”, ha dichiarato Jenny Saville. “Come Warhol, anche lui ha cambiato il gioco dell’arte“.
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