Da Firenze immagini della prima grande monografica su Gherardo delle Notti. Meraviglie a lume di candela del caravaggista olandese
Apre con una prima assoluta Firenze 2015. Un anno ad arte, il programma espositivo annuale del Polo Museale Fiorentino: da martedì 10 febbraio la Galleria degli Uffizi ospita Gherardo delle Notti – Quadri bizzarrisimi e cene allegre. Presentata dalla Soprintendente ad interim Alessandra Marino e dal Direttore del museo Antonio Natali, la mostra è un […]
Apre con una prima assoluta Firenze 2015. Un anno ad arte, il programma espositivo annuale del Polo Museale Fiorentino: da martedì 10 febbraio la Galleria degli Uffizi ospita Gherardo delle Notti – Quadri bizzarrisimi e cene allegre. Presentata dalla Soprintendente ad interim Alessandra Marino e dal Direttore del museo Antonio Natali, la mostra è un unicum: mai, prima d’ora, un museo aveva dedicato una monografica al pittore olandese Gerrit von Honthorst (Utrecht, 1592 – 1656). L’artista, influenzato dalla lezione di Caravaggio appresa durante una proficua permanenza in Italia, è noto per la particolarità di ritrarre scene a lume di candela.
Ideata e curata da Gianni Papi, già incaricato nel 2010 di Caravaggio e i caravaggeschi, la mostra offre una lettura completa dell’opera di Gherardo delle Notti, dagli esordi a fine carriera, senza tralasciare le influenze del suo stile sui pittori fiamminghi coevi, con lo sviluppo del filone della “pittura a lume di notte”; significativo lo sforzo in termini di prestiti ottenuti da musei europei e statunitensi. Attorno agli esiti del soggiorno italiano si concentra uno dei momenti più alti del percorso espositivo: è del 1619 la grande Adorazione dei pastori richiesta da Piero Guicciardini per la chiesa di Santa Felicita. Salvata dall’alluvione del 1966, venne rovinosamente deturpata dall’attentato mafioso di via dei Georgofili, nel 1993, divenendone uno dei simboli.
“Abrasa da un vento di tempesta”, come ha raccontato Natali, e inizialmente ritenuta persa, la grande tela è al centro di un allestimento immersivo, nel quale la memoria storica dell’evento rivive accanto a dettagli pittorici, per la maggior parte smarriti per sempre.
– Valentina Silvestrini
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