Belgium is Design 2015
Il Salone del Mobile di Milano può annoverare, tra i suoi numerosi meriti, di aver "costretto" il Belgio a riunirsi sotto l’etichetta “Belgium is Design”, in occasione della Design Week del 2011.Un progetto ambizioso che trova un punto di incontro, tra le tre regioni del Belgio (Bruxelles, le Fiandre e la Vallonia), grazie a istituzioni, promotrici del design, del calibro di Wallonie-Bruxelles Design/Mode, Design Flanders e MAD Brussels.
Nonostante le differenze culturali e sociologiche che si ritrovano in questo territorio, il progetto Belgium is Design ha permesso ai nuovi talenti di accedere a un palcoscenico internazionale. Così consolidata, la piattaforma propone, dal 14 al 19 aprile 2015, un doppio appuntamento: la mostra Belgium is Design. Confronting the Masters, presso l’Accademia di Brera, e l’allestimento presso gli spazi del Salone Satellite a loro dedicati.
Il primo evento offre una meritata vetrina al premio Designer of the Year che, per questa edizione, ha dimostrato un ampio riconoscimento alla città di Milano, annunciando il vincitore del 2015, lo studio Muller Van Severen, durante la conferenza stampa tenutasi lo scorso 5 febbraio nella Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera. Un elogio all’intraprendenza, alla sfrenata creatività e all’estrema professionalità, ma non solo. La mostra è pensata non come un “flashback” ma come un percorso evolutivo. Il distacco cronologico è infatti, per i designer esposti, un invito a di-mostrare come la propria iniziativa, premiata a suo tempo, sia maturata e si sia strutturata nei lavori a seguire.
Il primo incontro degno di nota è quello con Fien Muller (1978) e Hannes Van Severen (1979), pluripremiato giovanissimo duo di progettisti. Arredi scultorei che sembrano lavorare incessantemente sull’armonia estetico-funzionale tra forma e scopo, oltre che incitare all’interazione personale i suoi fruitori. A ritroso nel tempo troviamo, da Bruxelles, Marina Bautier, il light designer Jean-François D’Or, Alain Gilles e il suo Buzz Design, Nathalie Dewez, l’autodidatta Bram Boo, la jewel designer Nedda El-Asmar da Anversa, Stefan Shöning, Sylvain Willez, prodotto anche da Cappellini, e Alain Berteau.
All’interno degli spazi del Salone Satellite le giovani promesse saranno i veri protagonisti, selezionati attentamente da una giuria proveniente dal mondo del design, dell’architettura e dei media. Da tenere d’occhio le sedute “tubolari” essenziali dell’Atelier J&J (formatisi solo nel 2012), la poetica del gioco di Fréderique Ficheroulle, il visionario Belvedere di Pierre Emmanuel Vandeputte e gli specchi grafici dei Twodesigners, tra gli altri.
Flavia Chiavaroli
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