Paolo Inverni a Berlino. Realtà congelata da Mario Mazzoli
Galerie Mario Mazzoli, Berlino – fino al 14 marzo 2015. Il dialogo silenzioso tra old e new media è il cardine della mostra di Paolo Inverni. Installazioni e sound pieces con oggetti apparentemente inerti e quotidiani costudiscono ghost-track mnemoniche. Pronte a far deflagrare improvvisamente il reale.
Paolo Inverni (Savigliano, 1977; vive a Torino) ha costruito negli ultimi dieci anni un percorso non immanentemente riconoscibile ma autonomo e specifico, lavorando con coerenza con i principi base dell’espressione multimediale e della narrazione non lineare. Dietro l’apparente normalità di ciascun oggetto scelto da Inverni, si costudisce una riserva aurea di contenuti, raffinati o grezzi, che l’artista setaccia per palesarne l’intimo racconto e l’eterogeneità del precipitato sociale e culturale a cui questi lavori sono ascritti. Dalla sfera personale e affettiva di Ossigeno (arterie) e Ossigeno (voce) legata alla figura della nonna dell’artista, al riverbero sonoro che accompagna le agitazioni sociali ed economiche dei lavori Fremito e Muro. Alla sua seconda mostra presso la gallerie berlinese, l’artista orchestra una serie di piccole ma potenti installazioni, dove gli oggetti a tratti ricordano quelli del Qui sait? di Guy de Maupassant. Con una loro esistenza e memoria.
Riccardo Conti
Berlino // fino al 14 marzo 2015
Paolo Inverni – Eclissi
a cura di Francesco Tenaglia
MARIO MAZZOLI
Postdamer Strasse 132
+49 (0)30 75459560
[email protected]
www.galeriemazzoli.com
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