Non posso scrivere sui muri? Poco male, c’è sempre il cielo. Lo street artist Saber protesta contro l’ordinanza anti murales emanata a Los Angeles
C’erano un sacco di nasi all’insù, l’altro giorno, in quel di Los Angeles. Il limpido cielo della città californiana, infatti, si è trasformato in un temporaneo luogo d’espressione grazie all’intervento, imprevisto e non autorizzato, di Saber, noto street artist della zona. Per protestare contro un’ordinanza cittadina che mira a vietare tutti i dipinti murali, anche […]
C’erano un sacco di nasi all’insù, l’altro giorno, in quel di Los Angeles. Il limpido cielo della città californiana, infatti, si è trasformato in un temporaneo luogo d’espressione grazie all’intervento, imprevisto e non autorizzato, di Saber, noto street artist della zona.
Per protestare contro un’ordinanza cittadina che mira a vietare tutti i dipinti murali, anche se realizzati su proprietà private (mentre al contrario i cartelloni pubblicitari, anche enormi, si moltiplicano), l’artista ha realizzato una serie di scritte direttamente sul cielo, servendosi di alcuni aerei. Tra i numerosi statement e qualche immancabile tag, spicca la scritta “Art is not a crime” (l’arte non è un crimine), chiaro riferimento alla “mural moratorium” e agli effetti devastanti che avrebbe sul lavoro degli artisti di strada. Quello che Saber e soci chiedono infatti, non è la libertà di imbrattare, quanto la possibilità di realizzare opere d’arte pubblica che vengano riconosciute e tutelate.
– Valentina Tanni
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