Arte classica cinese e pittura indiana, vola l’arte orientale nelle aste dell’Asia Week di New York
L’Asia Week appena terminata a New York non ha fatto che confermare il crescente interesse per gli oggetti della Cina Imperiale, assieme ad una rinata attenzione verso l’arte indiana. Sotheby’s ha inaugurato quest’anno un nuovo settore dedicato alla Pittura Classica Cinese, che ha fin da subito raddoppiato la stima prevendita totalizzando 6.467.000 dollari (stima 2.6-3.7 […]
L’Asia Week appena terminata a New York non ha fatto che confermare il crescente interesse per gli oggetti della Cina Imperiale, assieme ad una rinata attenzione verso l’arte indiana. Sotheby’s ha inaugurato quest’anno un nuovo settore dedicato alla Pittura Classica Cinese, che ha fin da subito raddoppiato la stima prevendita totalizzando 6.467.000 dollari (stima 2.6-3.7 milioni). Henry Howard-Sneyd, Vice Direttore di Arte Asiatica di Sotheby’s, ha commentato con grande soddisfazione per questi primi risultati di apertura della Asia Week, confermando la natura internazionale di questo mercato.
Le tre vendite della settimana asiatica di Sotheby’s hanno portato nelle tasche della big londinese oltre 31 milioni di dollari, mentre per Christie’s 193 milioni. Jonathan Stone, direttore del dipartimento di arte asiatica ha affermato che questi risultati indicano una crescita del 50% di questo settore. Ma non brilla solo New York: la settimana precedente da Freeman a Philadelphia un sigillo in giada stimato 30-50mila dollari è stato battuto per 3.5milioni!
Passando ai dipinti indiani, durante l’Asia Week hanno totalizzato da Christie’s e Sotheby’s 9.7 milioni di dollari, con il top performer M. F. Husain e il suo Sprinkling Horses venduto per 1.1 milioni di dollari. Scomparso recentemente, Husain è stato protagonista delle aste newyorchesi di settembre di Christie’s e Sotheby’s, ma anche delle aste online di Saffronart nei giorni successivi.
Il critico indiano Ranjit Hoskote, curatore del Padiglione Indiano alla Biennale di Venezia, afferma che è in corso una riscoperta del lavoro di Husain, che però fatica ancora ad essere apprezzato e compreso in un contesto non indiano. Rappresentante dell’India post-coloniale, Husain viene visto come un fenomeno culturale che ha saputo esprimere ogni minima scossa durante il processo che ha portato all’indipendenza.
– Martina Gambillara
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