Piccoli così. Figli prematuri e genitori coraggio. La lotta per la vita nel film di Angelo Marotta
25 settimane di gestazione. È la soglia sotto la quale sopravvivere diventa arduo, per i bambini prematuri. La lunga lotta dentro l'incubatrice, e il dolore dei genitori, gonfio di speranza: "Piccoli così", un film sul senso della vita...
Venire al mondo prima del tempo. La gioia del parto e insieme il trauma dell’imprevisto: un figlio prematuro, che in certi casi non la forza di sopravvivere. Dopo la 25esima settimana di gestazione le probabilità di farcela sono maggiori; al di sotto di quella soglia si riducono moltissimo. Mentre crescono, nei genitori, la pena e l’inquietudine, nella lotta contro la fragilità di un corpicino attaccato ad un respiratore.
Questo calvario lo ha raccontato Angelo Marotta nel suo ultimo documentario, “Piccoli così”, presentato in anteprima italiana alla decima edizione di “Biografilm Festival. International Celebration of Lives” di Bologna, dove si aggiudicò il premio speciale di distribuzione Unipol Biografilm Collection e la menzione speciale della giuria Biografilm Italia. Poco dopo arrivò anche il premio come miglior documentario per l’ultima edizione di MoliseCinema.
Storie di genitori e figli, raccolte dal regista a partire da un’esperienza personale, durissima, conclusa con un lieto fine: Rita Marotta, nata di 23 settimane, si è salvata dopo quattro mesi di vita dentro un’incubatrice, trascorsi nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale del San Camillo di Roma. Nel film, tutta la passione e la speranza di chi ha vissuto questo limbo, o di chi lo sta vivendo ancora, danno vita a una narrazione commossa e commovente, tra memorie di resistenza e di fede, di cura e di coraggio, di tensioni quotidiane e di simbiosi silenziose. Lottando per la vita, già dal primissimo respiro.
Helga Marsala
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