Lo Strillone: i 40 anni del ragionier Fantozzi, immortale italiano medio su Libero. E poi l’Unità, Tamara de Lempicka, Giovanni Testori
La ricorrenza esatta è quella del 27 marzo: 1975-2015, 40 anni esatti. Ma Libero anticipa le celebrazioni per lo “splendido quarantenne”, il ragionier Ugo Fantozzi: “Di anacronistico ci sono solo la Bianchina e il telefono di radica, soppiantati da city car e smartphone. Quello e la tv antidiluviana su cui guardare la nazionale con la […]
La ricorrenza esatta è quella del 27 marzo: 1975-2015, 40 anni esatti. Ma Libero anticipa le celebrazioni per lo “splendido quarantenne”, il ragionier Ugo Fantozzi: “Di anacronistico ci sono solo la Bianchina e il telefono di radica, soppiantati da city car e smartphone. Quello e la tv antidiluviana su cui guardare la nazionale con la birra ghiacciata e il rutto libero, che il mondo di oggi avrà tanti mali ma almeno considera le partite di pallone in full hd un diritto umano quasi universale”. Come guardare oggi quei film che hanno fatto finire lui, il maldestro protagonista, sulla Treccani? “Con la sola certezza che – e non importa quanto crederai di esserti riuscito a distanziare dalla caricatura di quell’Italietta anni 70 – la tua vita continuerà ad essere un continuo e doloroso ingoiare rospi. E che ci sarà comunque un megadirettore naturale che, ora e sempre, non da la mano”. Giovanni Testori, pittore picassiano e cristiano. Avvenire segnala gli inediti del grande intellettuale tornati alla luce da una collezione privata, alcuni studi grafici eseguiti attorno al 1949 e legati al tema della Crocifissione: che ora vanno in mostra al Mart di Rovereto.
Arriva il sì del tribunale: l’Unità torna in edicola. È La Repubblica a dare l’annuncio, dopo che il quotidiano fondato da Gramsci aveva chiuso le edizioni nell’agosto scorso. “Su Twitter il tesoriere del Partito democratico, Francesco Bonifazi, da l’annuncio del via libera del Tribunale all’operazione editoriale che riporterà il quotidiano in edicola. Il piano di rilancio vedrebbe a Milano la sede principale del giornale”. “Artista insolita e provocatoria, che non finisce mai di sorprendere. Anzi, quando pare di averla già interamente afferrata, emergono altri particolari, contraddizioni che ne ribaltano il senso, sia riguardo la sua vita privata – complicata, lussuosa, nomade – che della sua arte, pittorica e fotografica, sul filo della trasgressione e della diversità”. Su Il Fatto Quotidiano Claudia Colasanti recensisce la mostra torinese che Palazzo Chiablese dedica a Tamara de Lempicka: “Dove scorre nuovamente la sua stravagante vita, che la vede da giovane innamorarsi di Tadeusz Lempicki, suo futuro marito (al quale si presenta vestita da contadina polacca con un’oca al guinzaglio), proseguire brillantemente fino al 1940 Ia sua carriera di pittrice e fuggire dai suoi corteggiatori (e corteggiatrici), fra i quali D’Annunzio, al quale resisterà, preferendogli il barone Kuffrier (che sposerà nel 1933)”.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati