Fiori violenti. Mattia Bosco ad Atipografia
Atipografia, Arzignano – fino al 23 maggio 2015. La personale dello scultore Mattia Bosco segue la residenza d’artista. E si concretizza in un’unica opera site specific. Con alberi recisi e capitelli di corteccia.
Cinque settimane di residenza d’artista, una manciata di alberi abbattuti, le mani sapienti di Mattia Bosco (Milano, 1976) e lo spazio di Atipografia. La poetica dell’artista lombardo si insinua tra le sale dell’ex tipografia arzignanese, con un imponente lavoro site specific: Fiori violenti: fototropismo verso la forma. Nella prosecuzione del ciclo di esposizioni sul tema dell’Invisibile, le sculture di Bosco riflettono sulla tensione naturale del legno verso la luce. Il legno viene “addomesticato” dall’intervento artistico: reciso l’albero, si compie un’evoluzione inattesa, nel processo rigoroso e geometrico che l’artista scopre all’interno della materia stessa. Le “ossa vegetali” vengono perfettamente levigate dalle sgorbie da falegname, in un contrasto crescente con l’involucro esterno, che rimane ruvido, inviolato. Gli steli di questi “fiori violenti” sorreggono capitelli di corteccia, e ritmano l’ampia sala di Atipografia, o si piegano alle volontà dell’artista, spezzando il naturale andamento di crescita verticale, formando triangoli, significanti di luce.
Petra Cason
Arzignano // fino al 23 maggio 2015
Mattia Bosco – Fiori violenti: fototropismo verso la forma
a cura di Elena Dal Molin
ATIPOGRAFIA
Piazza Campo Marzio 26
329 1754133
[email protected]
www.atipografia.it
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