Arte lombarda dai Visconti agli Sforza

Palazzo Reale, Milano – fino al 28 giugno 2015. Se credete di aver già sentito il titolo di questa mostra, siete nel giusto. Era il 1958 e anche il luogo era lo stesso. Ma se di reenactment si tratta, nel 2015 sono tante le novità. A partire da alcune attribuzioni.

È l’aprile del 1958 quando le sale del Palazzo Reale di Milano, ancora fortemente segnate dai bombardamenti, ospitano una mostra epocale: Arte lombarda dai Visconti agli Sforza. Il direttore della mostra, come allora si diceva, era lo storico dell’arte Gian Alberto Dall’Acqua. Nel catalogo pubblicato da Silvana Editoriale – un volume denso di immagini in bianco e nero, con qualche inserto a colori, che è ancora un importante punto di riferimento per chiunque si occupi di quel particolare momento storico – figura un fondamentale saggio di Roberto Longhi. Il suo scritto, in tutto una decina di pagine, esordisce così: “Non ultimo fra i risultati che questa Mostra ardisce proporsi è, amo crederlo, quello di sciogliere la cultura lombarda dagli ultimi ma ostinati residui del lungo complesso d’inferiorità che l’ha ostinatamente tenuta in soggezione al confronto d’altre regioni d’Italia: della Toscana soprattutto”.

Arte lombarda dai Visconti agli Sforza - veduta della mostra presso Palazzo Reale, Milano 2015

Arte lombarda dai Visconti agli Sforza – veduta della mostra presso Palazzo Reale, Milano 2015

Oggi, cinquantasette anni dopo, un gruppo di valenti studiosi condotti da Mauro Natale e Serena Romano propongono una mostra con lo stesso titolo, nello stesso luogo, accompagnata questa volta da un grande catalogo, edito da Skira, coproduttore insieme al Comune di Milano, che fa il punto sugli studi condotti sull’arte lombarda di quei duecento anni. La rassegna propone dipinti, sculture, opere miniate. Il punto di partenza è non solo la mostra del 1958, ma addirittura quella organizzata, a una manciata di anni dalla fine del conflitto, nel 1948, in un Paese neutrale, la Svizzera, a Zurigo, da due personaggi fondamentali per la storia dell’arte lombarda: Ettore Modigliani, direttore della Pinacoteca di Brera dal 1908 al 1934, e da Fernanda Wittgens, la prima donna a dirigere la grande pinacoteca milanese, dal 1941 al 1944, anno nel quale viene incarcerata per antifascismo.
Alla Wittgens e alla sua intelligenza si deve la messa in salvo di tutte le opere di Brera e del Museo Poldi Pezzoli, durante il secondo conflitto. Fondamentale è stato il suo contributo allo studio dell’arte lombarda. Le sue ricerche sono un imprescindibile punto di riferimento per la mostra del 1958, ma la studiosa non partecipa alla mostra, poiché era scomparsa un anno prima, a soli cinquantaquattro anni.

Arte lombarda dai Visconti agli Sforza - veduta della mostra presso Palazzo Reale, Milano 2015

Arte lombarda dai Visconti agli Sforza – veduta della mostra presso Palazzo Reale, Milano 2015

La mostra odierna, costruita, a differenza dell’altra, per sezioni che guidano il visitatore attraverso l’arte e la complessa situazione storica di quel periodo storico, presenta nuovi scenari, attribuzioni diverse: una fra tutte, la ricostruzione dello splendido Polittico della Madonna Cagnola, ora definitivamente assegnato al pittore della corte sforzesca Zanetto Bugatto. Nell’ultima sala della mostra sono presentate alcune fotografie dell’allestimento del 1958 insieme alla Circoncisione di Bernardo Zenale, fortemente voluta dal Longhi.
Una mostra importante dunque, che costituisce un imprescindibile antefatto a quanto ci viene proposto a pochi metri di distanza: la grande mostra dedicata a Leonardo da Vinci.

Angela Madesani

Milano // fino al 28 giugno 2015
Arte lombarda dai Visconti agli Sforza
a cura di Mauro Natale e Serena Romano
Catalogo Skira
PALAZZO REALE
Piazza del Duomo 12
02 875672
www.viscontisforza.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/41815/arte-lombarda-dai-visconti-agli-sforza/

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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