Nasce la prima moschea veneziana. È l’opera di Christoph Büchel per la Biennale
A Venezia una storia chiesa d'epoca bizantina si trasforma in una Moschea. È il progetto dell’artista Christoph Büchel per il Padiglione Islanda. Migliaia di musulmani trovano casa in Laguna e scoppiano le polemiche, proprio mentre si discute sulla necessità di dedicare un luogo di culto alla locale comunità musulmana.
MULTICULTURALISMO E ARTE CONTEMPORANEA. SE UNA CHIESA DIVENTA MOSCHEA
Quando dici un progetto all’insegna del crossing culturale. Un artista svizzero, il padiglione Islanda, una chiesa cattolica e una moschea. Sono i quattro protagonisti di una intrigante azione/installazione, pensata per la prossima Biennale di Venezia. Lui è Christoph Büchel, nato a Basilea nel 1966, già vincitore del prestigioso Hugo Boss Prize, noto per i suoi lavori provocatori, dal forte profilo politico-sociale: critiche al capitalismo, alla globalizzazione, al consumismo, all’egemonia americana, passando per i temi della povertà, della guerra, dell’immigrazione.
Per sette anni cittadino d’Islanda, sposatosi con una donna islandese, Büchel è stato scelto per rappresentare il suo Paese d’adozione in Biennale. E anche stavolta si tratterà di un progetto destinato a far discutere e a pungolare le coscienze.
La chiesa di Santa Maria della Misericordia, a Cannaregio – struttura di origini bizantine, rifatta in stile gotico nel XIII secolo e restaurata nel 1864 – da oltre quarant’anni non viene più utilizzata per funzioni di culto, essendo stata acquisita da privati; l’opera di Büchel, per i sei mesi della rassegna, trasformerà la chiesa in una Moschea, ricostruita in ogni dettaglio.
VENEZIA, LA PAURA DELL’ISIS E LA COMUNITÀ MUSULMANA
Venezia, infatti, non ha mai avuto un tempio per accogliere i fedeli islamici, costretti a ritrovarsi nella vicina sede religiosa di Marghera. Una vera anomalia, per una delle città italiane col più alto tasso di residenti musulmani. È così che, in collaborazione con la folta comunità islamica veneziana e con alcuni Imam islandesi, l’artista ha edificato la prima moschea temporanea della Laguna, perfettamente idonea alle esigenze liturgiche e animata da programmi didattici e culturali.
Un’intuizione, quella di Büchel, che sviscera tensioni sotterranee, ostilità, diffidenze, urgenze e sensibilità molteplici covate nel cuore delle società europee, tra la minaccia terrorista del Califfato, il tema dei confini e la complessità del fenomeno migratorio. Nel 2014 la giunta Orsoni aveva intanto accolto il progetto di edificazione di una moschea a Venezia, proposto e finanziato da un principe saudita, tra le proteste delle opposizioni di destra e alcuni episodi di intolleranza: l’ultimo lo scorso novembre, proprio sui muri esterni del centro islamico di Marghera, dove qualche professionista dell’intolleranza pensò bene di lasciare il suo (ignobile) segno. Slogan contro l’Isis, svastiche, insulti e l’immagine stilizzata di un maiale. Quanto e come inciderà nel tessuto sociale veneziano la presenza del primo luogo di culto musulmano, battezzato dalla Biennale?
– Helga Marsala
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