Art in House, street art e macerie ad Anglet. Il festoso funerale di Villa Irrintzina
Come salutare al meglio una casa destinata alla demolizione? Ad Anglet, in Francia, un gruppo di street artist ha celebrato così una tipica villetta basca, prima dell'arrivo delle ruspe. Documentando tutto
Effimera, transitoria, deteriorabile, nata per un destino di stratificazioni, usura, evoluzioni, cancellazioni. La natura della street art passa inevitabilmente anche da qua. Vivere, per il tempo dell’azione e dello sguardo, consumandosi nel perimetro convulso dello spazio urbano, nella relazione con altri e nuovi interventi murali, negli influssi climatici e anche nell’incognita edilizia.
A giocare con questa condizione di precarietà, proprio in relazione al tema delle rovine urbane e delle demolizioni, è il progetto “Art in House”, realizzato da Rey Promotion ad Anglet, un comune francese situato sui Pirenei, nella regione dell’Aquitania. Tra le stanze di Villa Irrintzina, classica villetta in stile basco, un gruppo di street artist ha realizzato decine di murales, mixando stili diversi, per un esplosione di colore e immaginazione.
Una sorta di rito di passaggio, a un passo dalla distruzione: destinata a essere fatta a pezzi, questa pittoresca residenza privata ha celebrato il proprio pre-funerale con un restyling temporaneo e indipendente, concepito mantenendo l’idea delle macerie all’orizzonte.
E proprio in un cumulo di macerie sono finite le immagini dipinte da artisti come Justin Person, Little Madi, Dan 23, Flow, Benjamin Laading, JM Robert, Cédrix Crespel. Ogni cosa, dalla fase realizzativa fino al giorno della distruzione, con le impietose ruspe in azione, è stato documentato tramite fotografie e video. Tutto ciò che resta, oggi, del grande happening a Villa Irrintzina e della sua sparizione festosa, malinconica, eccentrica.
Helga Marsala
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