Lo Strillone: le diverse attitudini di una Milano che primeggia su Sette. E poi Fregi del Partenone, Matera capitale chiude il teatro, editoria
“Oggi, dopo anni durissimi, Milano è in piena ripresa”. Porta la firma di Aldo Cazzullo l’articolo che su Sette analizza le diverse vie per le quali il capoluogo lombardo riesce sempre a primeggiare. “È vero, ed è grave, che si rubava. La città aveva fenomeni abbastanza insopportabili, dai paninari alla pizza all’ananas; ma era viva, […]
“Oggi, dopo anni durissimi, Milano è in piena ripresa”. Porta la firma di Aldo Cazzullo l’articolo che su Sette analizza le diverse vie per le quali il capoluogo lombardo riesce sempre a primeggiare. “È vero, ed è grave, che si rubava. La città aveva fenomeni abbastanza insopportabili, dai paninari alla pizza all’ananas; ma era viva, dinamica; anche se era un dinamismo fondato anche su qualche inganno”. E oggi? “Sta vivendo la sua terza rivoluzione: dopo quella industriale e dopo il passaggio al terziario, sta entrando nell’era dell’economia della conoscenza. Dodici università. Ospedali e centri di ricerca scientifica all’avanguardia, non solo in Italia. Una fondazione più bella dell’altra per l’arte contemporanea, il cinema, la cultura. Istituzioni rilanciate, come la Triennale, e altre nuove: il cantiere Feltrinelli diventerà presto il simbolo della nuova Milano dell’economia immateriale e della cultura. E poi grattacieli, investimenti internazionali, appuntamenti consolidati con la moda e con il mobile, ora anche l’Expo. Tutto va bene quindi? Certo che no. Ci sono un sacco di cose che non vanno. L’impatto dell’immigrazione è insostenibile. La guerra tra poveri scoppiata nelle periferie — per il lavoro, per la casa, per il posto all’asilo nido o in ospedale, per le file alle mense o al pronto soccorso – e la continua, assillante presenza dei questuanti in centro preparano tensioni prossime venture”.
“Atene ha scelto di non procedere alle vie legali, né nel Regno Unito, né davanti ad un corte internazionale”. La Repubblica aggiorna sull’ultimo passaggio della controversia che da anni – secoli – contrappone Grecia e UK sulla proprietà dei Fregi del Partenone, e celebri Marmi Elgin esposti al British Museum: “Il ministro della Cultura Nikos Xydakis ha chiarito ieri che preferisce un’offensiva politica e diplomatica“. “Matera capitale? Così la Cultura chiude il teatro”. Il Fatto Quotidiano racconta l’ennesimo paradosso italiano: “Ci sarebbe stata l’insurrezione popolare se avessero abolito dalla tavola le orecchiette con le cime di rapa. Meno tesa e preoccupata, aperta anzi a nuove interessanti proposte, la valutazione sul destino del meraviglioso teatro Duni”. Editoria al centro dell’attenzione nei giorni del Salone del libro di Torino: “E-book a Iva 4%, il capo dello Stato rafforza la nostra posizione nell’Ue”, commenta il ministro Dario Franceschini su Il Sole 24 Ore, riferendosi alle dichiarazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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