Bergamo Festival, a cent’anni dalla Grande Guerra. Maggio di dibattiti, concerti, mostre, con uno slogan solo: fare la pace
Fare la pace. Nel centenario italiano dall’ingresso nella Prima Guerra Mondiale, Bergamo Festival, giunto alla sesta edizione, ha scelto questo tema come filo conduttore degli eventi gratuiti, che fino al 24 maggio 2015 animeranno la città. Oltre alle conferenze con ospiti internazionali, tra cui quelle col filosofo Serge Latouche, il sociologo Wolfgang Streeck e il teologo […]
Fare la pace. Nel centenario italiano dall’ingresso nella Prima Guerra Mondiale, Bergamo Festival, giunto alla sesta edizione, ha scelto questo tema come filo conduttore degli eventi gratuiti, che fino al 24 maggio 2015 animeranno la città. Oltre alle conferenze con ospiti internazionali, tra cui quelle col filosofo Serge Latouche, il sociologo Wolfgang Streeck e il teologo Jürgen Moltmann, la formula già rodata si arricchisce quest’anno grazie a Pianocity Bergamo: pianoforti piazzati in sei punti della città, a disposizione di chiunque abbia voglia di suonare, e concerti in abitazioni private, normalmente inaccessibili al pubblico.
Tra le proposte legate all’arte, l’ex Oratorio di San Lupo ospita la mostra Dare da mangiare, in cui si racconta la storia di Ezio Tribbia, artista autodidatta e pizzaiolo, che sovrappone le tecniche di preparazione e cottura del pane a quelle di creazione delle opere, mentre il 12 maggio ha preso vita un’anticipazione dell’esposizione autunnale di GAMeC, con Giacinto di Pietrantonio e Giovanna Brambilla a confrontarsi sul tema Guerra e Pace. La battaglia di Malevič per l’arte astratta.
Ancora arte il 17 maggio, in Città Alta, con la presentazione del vestito più grande del mondo, cucito a mano dalle donne dei villaggi arabi di Hebron, e con l’inaugurazione di Nei panni dell’altra, in cui la tradizione del ricamo in Palestina è un pretesto per parlare della situazione femminile in zone di conflitto.
Gran finale sabato 24 maggio con il duo pianistico Nicoletta e Angela Feola, alle prese con il concerto En blanc et noir. I due volti della grande guerra, con musiche di Hahn, Tagliapietra, Ravel, Debussy, Strawinsky e Saint-Saens: a cento anni dalla dichiarazione di guerra dell’Italia una commemorazione delle vittime, attraverso le note di grandi compositori nati nelle nazioni che parteciparono al conflitto.
– Marta Cereda
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati