Cannes 2015. Best of e valutazioni, sulla scia di un insuccesso
Una carrellata di immagini, per raccontare il meglio di questa edizione (non memorabile) del Festival di Cannes. E intanto, lungo la strada verso casa, si mischiano la delusione per la sconfitta italiana e il disappunto per gran parte dei premi
Una di tante l’avevamo presa. E cioè che i fratelli Coen sarebbero stati imprevedibili. Che poi tre premi li abbiano voluti assegnare ai francesi questa è tutta un’altra faccenda, che davvero lascia allibiti. Anche perché sono tutti premi importanti: Palma d’Oro (Jacques Audiard), miglior attrice (Emmanuelle Bercort), miglior attore (Vincent Lindon). Scelte inopinabili, invece, la Palma alla Regia per l’ipnotico “The Assassin” di Hou Hsiao Hsien e il premio alla regia alla nuova leva ungherese Laszlo Nemes, per “Sons of Saul”.
Tornando a Roma abbiamo viaggiato nello stesso aereo dove erano Paolo del Brocco, Giampaolo Letta e buona parte della stampa cinematografica nostrana: l’atmosfera era tetra, per usare un eufemismo. Mentre metabolizziamo questa sconfitta nazionale, immeritata quanto inattesa (i primi rumors che l’Itallia non avrebbe ricevuto riconoscimenti hanno cominciato a circolare in mattinata), vi offriamo con un ultimo video il meglio di questa edizione, che certo non sarà ricordata tra quelle più esaltanti della storia del Festival di Cannes. Soprattutto da noi italiani.
Federica Polidoro
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