Arte tanto a metro cubo? No, grazie. Danh Vo in causa contro un collezionista olandese: consegnò un’opera più piccola del previsto. Il giudice dà (mezza) ragione all’artista
La mia arte? Non si vende tanto a metro cubo. È questo in sostanza il riassunto dell’annosa vicenda che vede contrapposto il giovane startist vietnamita/danese Danh Vo e il collezionista olandese Bert Kreuk. In occasione di una mostra della sua collezione allestita al Gemeentemuseum dell’Aia, Kreuk chiese a Vo una grande installazione che occupasse tutta […]
La mia arte? Non si vende tanto a metro cubo. È questo in sostanza il riassunto dell’annosa vicenda che vede contrapposto il giovane startist vietnamita/danese Danh Vo e il collezionista olandese Bert Kreuk. In occasione di una mostra della sua collezione allestita al Gemeentemuseum dell’Aia, Kreuk chiese a Vo una grande installazione che occupasse tutta una stanza. Ma l’artista, a detta del collezionista, inviò tre piccoli lavori, inadatti alla prestigiosa location.
Da qui la citazione davaanti al giudice: il quale in un primo momento ha accolto l’istanza, condannando Danh Vo al pagamento di 1,2 milioni dollari di danni. Ma una nuova pronunzia ha ora invertito l’esito della controversia: Kreuk dovrà pagare 350mila dollari, il prezzo inizialmente concordato per l’opera, che Vo dovrà consegnare – nelle misure stabilite – entro un anno. Ma l’artista ha già annunciato appello: è prassi comune per lui – sostiene – pensare opere anche piccole per essere collocate in spazi espositivi più grandi dell’installazione.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati