Tre manifesti, tre scenari, tre destini per l’architettura. Sono gli Architectural Dreams dello studio svedese Kjellgren Kaminsky Architectus
Dove sono finite le visioni tipiche delle grandi utopie anni ‘70, capaci di analizzare con allucinante precisione i punti fondamentali del dibattito architettonico? Kjellgren Kaminsky Architectus, giovanissimo studio svedese, con il progetto Architectural Dreams ce ne fa riassaporare l’essenza attraverso tre onirici scenari, che scavano a fondo tra architettura, società e politica, andando oltre la […]
Dove sono finite le visioni tipiche delle grandi utopie anni ‘70, capaci di analizzare con allucinante precisione i punti fondamentali del dibattito architettonico? Kjellgren Kaminsky Architectus, giovanissimo studio svedese, con il progetto Architectural Dreams ce ne fa riassaporare l’essenza attraverso tre onirici scenari, che scavano a fondo tra architettura, società e politica, andando oltre la superficie fino al nucleo del problema.
Una sorta di manifesto programmatico: tre immagini, tre sogni, tre storie. In Architectural Revolution i cittadini salvano la città dallo sprawl, dalla monotonia dell’architettura e dalla razionalità, con una rivoluzione conquistano il centro, la densità, eliminano le ormai inutili strade e ognuno diventa libero di esprimere i suoi sogni attraverso il proprio edificio. È l’anarchia, ricca di creatività! In Ten Commandments, invece, sono i leader mondiali che salvano il mondo imponendo i 10 comandamenti sostenibili, in un ultimo disperato tentativo di bloccare lo sviluppo apocalittico dettato dall’idiota individualismo umano.
Dalla rivoluzione al totalitarismo si passa per la democrazia, con Architecture and Democracy, che salva la bellezza e la qualità nell’architettura con buffe elezioni che decretano l’edificio più brutto e lo condannano ad essere ricoperto da uno specchio che riflette il cielo. Un processo che probabilmente non avrà mai fine, perché quale edificio sarà mai più bello del cielo? Un po’ di poesia, mista a ironia e lucido spirito critico fa sempre bene, soprattutto in questo momento storico.
– Federica Russo
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