A.I. Creative Crime. Ad AltaRoma con Artisanal Intelligence. La creatività è un crimine imperfetto
CINQUE ANNI di A.I. UN ARCHIVIO DI CRIMINI CREATIVI PER ALTAROMA Schedati. Come fossero criminali del Bronx. Fotografati e archiviati dopo l’ultimo interrogatorio. La loro colpa è la creatività. Senza nessun ricorso in appello e nessuna possibile sentenza di scarcerazione. Si chiama A.I. Creative Crime, l’antologica che ordina, catalogandoli, i cento creativi che nelle ultime dieci edizioni […]
CINQUE ANNI di A.I. UN ARCHIVIO DI CRIMINI CREATIVI PER ALTAROMA
Schedati. Come fossero criminali del Bronx. Fotografati e archiviati dopo l’ultimo interrogatorio. La loro colpa è la creatività. Senza nessun ricorso in appello e nessuna possibile sentenza di scarcerazione. Si chiama A.I. Creative Crime, l’antologica che ordina, catalogandoli, i cento creativi che nelle ultime dieci edizioni hanno partecipato al progetto Artisanal Intelligence di AltaRoma, a cura diClara Tosi Pamphili e Alessio de’ Navasques. L’allestimento della mostra al Palaexpo prevede due sezioni: da una parte la minuziosa ricostruzione dei pezzi più rappresentativi e le schede biografiche dei partecipanti degli ultimi cinque anni, dall’altra le new entry. Spazi idealmente separati da una scrivania, in stile commissariato di polizia, mentre ai muri sono appese le schede che descrivono artisti e designer.
Un laboratorio di idee, un’attenta ricerca verso la promozione e la valorizzazione del talento artigiano made in Italy strizzando l’occhio alla creatività internazionale. Tutto questo è A.I., palcoscenico per talenti emergenti – dall’Italia ma non solo – che si apprestano a calcare scenari sempre più ampi.
La mostra, inaugurata in occasione di AltaRoma, vuole essere un bilancio del lavoro svolto fino ad oggi, facendo il punto sui successi e sulle collaborazioni intraprese dai partecipanti delle scorse edizioni.
VENTI NUOVI PER A.I. MISSIONE SCOUTING
Ma non mancano anche storie nuove. Tutte da scoprire. Dai cappelli di Ilariusss di Ilaria Soncini che tra surrealismo, ironia e stile teatrale, rivisita con geometrie inusuali e linee pulite il classico cappello, fino ai graffiti anni Ottanta delle clutch di Michele Cocciolini, passando per le camicie uniformi della collezione Nuagy di Silvia Bergomi.
E poi la linea di gioielli BB ispirata a insetti e fiori firmata Luigi Borbone e i tessuti del designer e illustratore francese Pierre -Louis Mascia, artista visionario che usa la tecnica del collage per creare pattern dalla sorprendente immediatezza grafica, stampati su abiti e accessori, tra effetti optical e giochi 3D. Dulcis in fundo gli abiti di Lieke Pansters, le cui creazioni evocano il lavoro di due artisti del passato: il poliedrico architetto italiano Carlo Mollino e il suprematista russo Nikolai Suetin. Ricerca dei tessuti e lavorazioni handmade. Sei abiti in tutto, in organza e velluto, rigorosamente made in Italy.
“L’esposizione A.I. Creative Crime racconta l’evoluzione e il percorso di Artisanal Intelligence negli anni. Abbiamo verificato lo stato dell’arte, catalogato i designer e gli artisti che hanno partecipato nelle diverse edizioni di Altaroma e rendicontato se oggi vendono e producono. Inoltre, non mancano proposte nuove e all’avanguardia” spiega Alessio de’ Navasques. Ma la creatività è un crimine perfetto? Per Clara Tosi Pamphili “la creatività non ammette perfezione, è una ricerca, una malattia, un’ossessione, una cosa da serial killer, se è autentica. Per cui non sta nel mondo della perfezione. Piuttosto, certi dettagli che per assurdo sono più facili da trovare nei crimini, certe attenzioni, certe costruzioni, quelle sì, sono da considerarsi criminali. E sono perfette”.
– Gustavo Marco P. Cipolla
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