Il Crocifisso con falce e martello? L’ho interpretato come una forma di arte di protesta. Papa Francesco chiude le polemiche dopo il bizzarro dono del presidente boliviano Evo Morales
“Ho capito questo lavoro. Per me non è stato assolutamente offensivo“. Sull’aereo che lo riconduceva a Roma a conclusione del lungo viaggio sudamericano, Papa Francesco si concede ad alcune riflessioni su quanto accaduto e sulle problematiche affrontate con i giornalisti al seguito. E fra i tanti argomenti affrontati, non può mancare una domanda sulla vicenda […]
“Ho capito questo lavoro. Per me non è stato assolutamente offensivo“. Sull’aereo che lo riconduceva a Roma a conclusione del lungo viaggio sudamericano, Papa Francesco si concede ad alcune riflessioni su quanto accaduto e sulle problematiche affrontate con i giornalisti al seguito. E fra i tanti argomenti affrontati, non può mancare una domanda sulla vicenda del “crocifisso comunista” donatogli dal presidente boliviano Evo Morales.
Una questione che ha fatto in breve il giro del mondo, scatenando anche diverse polemiche da parte delle frange cattoliche più ortodosse: un Cristo crocifisso ad una croce formata da una falce e un martello. Ma il pontefice ha agilmente aggirato le critiche, ripiegando sulla creatività: “l’ho interpretato come una forma di arte di protesta”, come ha riferito il corrispondente del Washington Post.
Il crocifisso è una replica di quello progettato da un sacerdote gesuita – stesso ordine da cui proviene Bergoglio -, il reverendo Luis Espinal, un sostenitore della teologia della liberazione torturato e ucciso dagli squadroni paramilitari boliviani nel 1980. Il Papa si è anche recato per una preghiera sul luogo dell’assassinio di Espinal, al suo arrivo in Bolivia.
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