Il calvario di curare una mostra alla GNAM di Roma. L’artista Nino Caruso scrive al ministro Franceschini: “dialogo inesistente, all’estero mai nulla di simile”
CARO MINISTRO, ASPETTIAMO UNA SUA RISPOSTA La mostra della scultura ceramica ha una storia molto antica ed è bene che lei sia informato e possa così comprendere la mia insistenza e quella degli artisti interessati per ottenere da lei una risposta”. Il destinatario della missiva è il ministro del beni culturali Dario Franceschini: e chi […]
CARO MINISTRO, ASPETTIAMO UNA SUA RISPOSTA
La mostra della scultura ceramica ha una storia molto antica ed è bene che lei sia informato e possa così comprendere la mia insistenza e quella degli artisti interessati per ottenere da lei una risposta”. Il destinatario della missiva è il ministro del beni culturali Dario Franceschini: e chi scrive è il maestro Nino Caruso, classe 1928, artista ceramista di fama internazionale, autore di importanti manuali e di programmi televisivi dedicati alla ceramica e recentemente curatore e ideatore della mostra La Scultura Ceramica Contemporanea in Italia, da poco conclusasi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. L’oggetto? Una vicenda complessa ma indicativa di come il sistema museale in Italia faccia acqua da tute le parti e di come sia sempre più difficile trovare nel panorama delle istituzioni dei referenti, degli interlocutori, delle figure che possano dare risposte.
UN SUCCESSO PER LA CERAMICA ITALIANA, MA MAL GESTITO
La denuncia riguarda appunto la gestione della citata mostra alla GNAM, o meglio la mancanza di gestione e la deresponsabilizzazione dell’istituzione. Una mostra che ha ottenuto ottimo successo di pubblico, e ha rappresentato un grande traguardo per l’arte ceramica, che nelle sue declinazioni più contemporanee vive un momento di particolare popolarità. Ma la mostra ha subito molti inconvenienti, variazioni di orario, chiusure improvvise, mancanza di personale e interruzione del contratto con i volontari per la sicurezza. Danneggiando gli artisti, come scrive l’artista nella lettera, “che si sono assunti l’onere economico di imballaggio, spedizione e assicurazione delle opere”.
ALL’ESTERO NON HO MAI VISSUTO UNA ESPERIENZA SIMILE
Ma la lettera, apparsa giovedì 16 luglio sulle pagine de La Repubblica, non mette al centro tanto gli inconvenienti: probabilmente per certi versi comprensibili, alla luce dei tagli ai bilanci e dell’attuale vacanza della direzione anche della GNAM, in attesa della conclusione della selezione per i nuovi direttori. Quello su cui Caruso chiede ragioni a Franceschini è soprattutto la mancanza di dialogo, dopo 3 o 4 lettere scritte proprio al ministro senza ricevere risposte: “Nella mia pratica di operatore artistico ho avuto numerose occasioni di rapporti e confronti, oltre che di collaborazione, con responsabili di istituzioni di numerosi paesi stranieri: non ho mai vissuto una esperienza simile”.
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