Maurizio Cattelan, Damien Hirst, Jeff Koons, i Michelangelo d’oggi. Galleria dell’Accademia di Firenze e Centro Pecci insieme per un grande progetto sull’arte contemporanea
“Abbiamo scelto dieci grandi artisti che possiamo considerare i Michelangelo di oggi”: con queste parole Fabio Cavallucci, direttore del Centro Pecci di Prato e Angelo Tartuferi, dal 2013 alla guida della Galleria dell’Accademia di Firenze, hanno annunciato un’operazione nella quale sono coinvolte due delle principali istituzioni culturali della Toscana. Il centro regionale deputato all’arte contemporanea […]
“Abbiamo scelto dieci grandi artisti che possiamo considerare i Michelangelo di oggi”: con queste parole Fabio Cavallucci, direttore del Centro Pecci di Prato e Angelo Tartuferi, dal 2013 alla guida della Galleria dell’Accademia di Firenze, hanno annunciato un’operazione nella quale sono coinvolte due delle principali istituzioni culturali della Toscana. Il centro regionale deputato all’arte contemporanea – la cui apertura, in seguito alla riqualificazione che porta la firma dell’architetto olandese Maurice Nio, è prevista per la prima metà del 2016, come è stato ribadito ieri anche dal Sindaco di Prato Matteo Biffoni – e il museo del David, avviato all’autonomia per effetto della riforma, stanno lavorando ad un grande progetto espositivo: da giugno dell’anno prossimo a gennaio 2017 infatti, opere di Marina Abramović, Cai Guo-Qiang, Maurizio Cattelan, Damien Hirst, Jeff Koons, Yayoi Kusama, Bruce Nauman, Richard Prince, Gerhard Richter, Cindy Sherman saranno messe a confronto con i capolavori di Michelangelo e di altri grandi artisti del passato, da Paolo Uccello a Perugino.
Nelle sale del museo fiorentino “pop per eccellenza”, così come lo aveva definito il Soprintendente dell’allora Polo Museale Fiorentino Antonio Paolucci, la mostra “I grandi maestri dell’arte contemporanea a confronto con Michelangelo” (titolo provvisorio) proporrà ai visitatori un’inedita indagine su “cosa resterà nel futuro dell’arte del nostro tempo”, a partire da duplice interrogativo: “Quali opere, in una galleria ideale, terranno il confronto con Michelangelo? Quali valori, quali qualità, il nostro tempo consegnerà ai posteri?” A generare questo “confronto tra giganti”, in merito al quale non sono stati resi noti prestatori, numero di opere e natura dell’investimento complessivo, una “sensazione di spaesamento nei confronti di una forza del presente che supera quella della storia” come hanno dichiarato i due direttori-curatori. Nell’attesa di saperne di più, legittimo chiedersi quali saranno le reazioni e l’opinione del futuro supermanager dell’Accademia in merito a questo progetto, qualora Tartuferi non dovesse spuntarla nella top ten dei selezionati per la guida del tempio del David.
– Valentina Silvestrini
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