Salento contemporaneo. E Luce01 fu
Palazzo Mongiò dell’Elefante della Torre, Galatina – fino al 20 agosto 2015. Per il secondo anno consecutivo, il palazzo salentino apre i battenti all’arte. Tra lavori di Favelli, Quida, Bitzer, Previdi e Ciracì, i due proprietari Antonio Scolari e Christian Pizzinini illuminano, sottolineandoli, nuovi vuoti.
UNA LOCATION D’ECCEZIONE
Palazzo Mongiò dell’Elefante è inserito nel cuore del centro storico di Galatina, cammeo screziato del Salento. I muri spessi dell’edificio settecentesco, perfettamente conservato, resistono alla canicola esterna, creando, già a qualche decina di centimetri dall’enorme portone d’ingresso, l’alveo ideale, il rifugio per abituare il corpo a frescura e penombra. La residenza privata, restaurata e propensa ad accogliere il pubblico grazie al senso dell’ospitalità di Antonio Scolari e Christian Pizzinini, inaugura un nuovo percorso estivo promosso dai due collezionisti assieme al supporto delle gallerie Francesca Minini di Milano e Cosessantuno di Taranto.
L’EDIZIONE 2014
Nel 2014 Palazzo Mongiò aveva ospitato Luce: sette artisti pugliesi, mostrando l’elemento luminoso, tra artificio e rappresentazione, tra inclusione ed estrusione dall’opera d’arte, come tramite per vedere appieno quel che c’è, prima ancora di immaginarne altre proiezioni. Nel centro di androni, di stanze antiche e spazi dalle più disparate volumetrie, avevano trovato allestimento l’installazione permanente e site specific di Giovanni Lamorgese, la videoperformance interattiva di Ezia Mitolo, l’opera unica di Francesca Carallo, la valenza scultorea di Francesco Granito, l’introspezione di Rosemarie Sansonetti, la tensione poetica dell’opera Menozero di Massimo Ruiu e il pensiero trasformato di Raffaele Quida.
LA LUCE NEL 2015
Quest’anno, invece, già a partire dal titolo (Luce01), l’intenzione è quella di conferire nuova continuità alla capacità ricettiva di Palazzo Mongiò, affidando a otto artisti, tra nomi noti e meno noti della scena dell’arte contemporanea, nazionale e non, di trasdurre la luce negli ambienti protetti e originari dalla residenza privata.
Il respiro tra lavoro e lavoro, l’intervallo, l’agio con il quale la luce, emanata, filtra dal fungo atomico della pugliese Sarah Ciracì, dall’oscurità rilucente, letteraria di Matthias Bitzer, dalle scritte di Raffaele Quida, dalle colonne di recupero di Flavio Favelli, dai centesimi calamitati di Marco Andrea Magni, così come dalla maschera totemica di Luigi Presicce si trasformano in punti prospettici delineatori. Ogni lavoro è posto alla corretta distanza di dialogo, prossimità che permette alla preponderanza degli spazi di produrre avvicendamenti di pensiero, tra materiali e supporti, senza quasi creare uno stacco definitivo tra gli uni e gli altri.
Da questo ritmo espositivo e tematico generoso emergono, con poesia, i campi di luce geometrici e nostalgici di Pierluigi Calignano che, attraverso la disseminazione a terra di videoproiettori, apre nuove brecce, nuove prospettive, nuove proiezioni fra le pareti di Palazzo Mongiò.
Ginevra Bria
Galatina // fino al 20 agosto 2015
Luce 01
a cura di Antonella Marino
PALAZZO MONGIÒ DELL’ELEFANTE DELLA TORRE
Via Ottavio Scalfo 44
338 8543309
[email protected]
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/46668/luce-01/
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