Energia per tutti: un’utopia?
“Nutrire il pianeta, Energia per la vita” è lo slogan di Expo 2015: ma come riuscirci se ancora oggi circa 1,3 miliardi di persone, ovvero il 20% della popolazione mondiale, non ha accesso all’elettricità?
CUCINARE CON METODI PREISTORICI
Il 38% della popolazione mondiale non può ricorrere alle cosiddette clean cooking solutions. Anche a causa del divario energetico, una cospicua fetta degli abitanti della Terra a fatica mette insieme il pranzo con la cena, e nel farlo impiega metodi ancora preistorici; d’altra parte, circa 3,5 milioni di persone muore ogni anno prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria legato alla combustione domestica.
Con l’obiettivo di produrre soluzioni applicabili, WAME – World Access to Modern Energy, l’associazione sorta per volere di importanti società europee del settore (A2A, Edison, Enel, Eni, E.On, Gdf Suez, Gas Natural e Tenaris) e di Expo, ha lanciato un bando, inserito nel programma ufficiale dell’esposizione universale. I risultati saranno presentati in una mostra multimediale prevista nel capoluogo lombardo nel semestre di Expo. Una commissione di esperti, prendendo in esame aspetti quali replicabilità e sostenibilità nel lungo periodo, ha valutato casi studio già realizzati o frutti di ricerche condotte da istituzioni pubbliche, organizzazioni intergovernative, Ong, business community e istituti accademici su due fronti: Accesso all’energia e Accesso all’energia e nutrizione.
ENERGIA VUOL DIRE UGUAGLIANZA
La volontà di dare risonanza internazionale alle disuguaglianze nell’approvvigionamento energetico, oltre ad assimilare il principio espresso dalle Nazioni Unite con il programma SE4All – Sustainable Energy for All, è dettata dalle drammatiche conseguenze del modern energy gap: l’assenza di illuminazione pubblica e privata, l’inaccessibilità ai sistemi di telecomunicazioni, l’incapacità di fornire servizi sanitari e soprattutto l’impossibilità di utilizzare metodi evoluti per cucinare, riscaldarsi, procurarsi l’acqua, con il conseguente inasprimento delle differenze di genere.
E proprio al case study in grado di contribuire all’emancipazione femminile sarà assegnato l’Energy4Women, un riconoscimento volto a individuare pratiche capaci di fornire alle donne strumenti adeguati per lo svolgimento delle loro attività.
Valentina Silvestrini
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #24
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