Unicredit a Milano. Un padiglione, una collezione

UniCredit Pavilion, Milano – fino al 30 agosto 2015. Una mostra che inaugura la struttura progettata da Michele De Lucchi. Una mostra che pesca nella collezione della banca, con una selezione operata da manager e dipendenti del Gruppo.

UNA BANCA, LA SUA COLLEZIONE E I SUOI DIPENDENTI
La collezione d’arte di Unicredit a livello corporate è composta da 60mila opere, raccolte fra le banche che nel tempo sono entrate a far parte del Gruppo. Fino al 30 agosto un percorso espositivo le seleziona e le ricompone, le ordina, sebbene in parte, all’interno dell’Unicredit Pavilion, non solo come collante aziendale, ma come un patrimonio condiviso, motore culturale.
In piazza Gae Aulenti, nel cuore di Porta Nuova, i dipendenti insieme alla commissione artistica di UniCredit (Walter Guadagnini, Luca Massimo Barbero e Angelika Nollert), su una selezione di trecento opere della collezione, dal Cinquecento all’arte contemporanea, hanno indicato la loro preferenza ed espresso le motivazioni della loro scelta con un testo legato alla propria esperienza personale.

Lo sguardo di… - veduta della mostra presso l'UniCredit Pavilion, Milano 2015

Lo sguardo di… – veduta della mostra presso l’UniCredit Pavilion, Milano 2015

SECOLI DI PITTURA
La mostra con il titolo Lo sguardo di… si divide sostanzialmente, nella sua essenza espositiva, in tre sezioni, in tre atti. A piano terra, nelle sale aperte che accolgono i visitatori, accompagnandoli tra due ali espositive, sono stati allestiti dipinti che contribuiscono a comporre una prima formazione visiva di chiunque intenda attraversare, senza alcun obbligo, la collezione esposta.
Il sentiero diacronico e a-tematico dell’esposizione raccoglie, all’interno di un centinaio di metri quadrati, lavori quali Natura morta con ceste di frutta di Giovan Battista Ruoppolo, allestito vicino alla Giuditta con la testa di Oloferne di Giovanni Antonio Pellegrini (1710), posti poco distanti da un Paesaggio del 1943 di Morandi, da un enorme Agricoltore di Sironi, cartone del 1935, ma anche da tele di Carrà, de Chirico (Ritorno al castello avito, 1970 e Cocomeri con corazze del 1924), Campigli, Guttuso, dalle sagome rifilate di Donghi in un crescendo astrattivo che passa per le increspature di Guerzoni, le estroflessioni bianchissime di Castellani, per cavalcare un’onda – di poco rilievo e impatto minore – di Schifano del 1982 e infrangersi definitivamente sui colori acidi dei Flowers, olio su tela di Andy Warhol del 1964; formando dunque un’area di matrice più classica della rappresentazione pittorica.

Lo sguardo di… - veduta della mostra presso l'UniCredit Pavilion, Milano 2015

Lo sguardo di… – veduta della mostra presso l’UniCredit Pavilion, Milano 2015

NELLE VISCERE DELL’AUDITORIUM
Nello spazio pneumatico dell’Auditorium, cuore dell’Unicredit Pavilion, lo sguardo è accolto dal Pieno di Vuoto di Minjung Kim, per poi essere catturato dalla serie in bianco e nero di Ballad to Ballet di Robin Rhode, così come dall’agglomerato di Michael Johansson, Days and names del 2010 e da diverse serie fotografiche, come la raffinata serie di Trbuljak.
Ma è al terzo livello, lungo l’anello percorribile, a completamento del terzo registro di Lo sguardo di…, che il visitatore muta interiormente; eleggendosi a spettatore, individuo candidato dedito agli scorci in bianco e nero di Giacomelli, Serse, Jodice e Francesca Rivetti così come delle vedute virtuali d’alta montagna di Michael Najjar.

Ginevra Bria

Milano // fino al 30 agosto 2015
Lo sguardo di… Opere scelte dalla Collezione d’Arte UniCredit
UNICREDIT PAVILION
Piazza Gae Aulenti 10
[email protected]
www.unicreditpavilion.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47010/lo-sguardo-di/

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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