I giocattoli intelligenti di Yaela Uriely. Da Israele l’iniziativa di una designer per piccoli creativi. Quando il progettista è un bambino
E se i giocattoli per i più piccoli non arrivassero dagli scaffali di anonimi mega store? Se bambole, pupazzi, peluche, non fossero i soliti must-have sfornati in serie da brand commerciali? Perché no. Ma i bambini, che della battaglia contro massificazione e multinazionali se ne infischiano bellamente, forse non gradirebbero troppo. A meno che… non […]
E se i giocattoli per i più piccoli non arrivassero dagli scaffali di anonimi mega store? Se bambole, pupazzi, peluche, non fossero i soliti must-have sfornati in serie da brand commerciali? Perché no. Ma i bambini, che della battaglia contro massificazione e multinazionali se ne infischiano bellamente, forse non gradirebbero troppo. A meno che… non fossero proprio loro i designer. Piccoli creativi, muniti di fogli, matite e pastelli, liberi di inventarsi la bambola del cuore. Un amico speciale a propria immagine e somiglianza, direttamente sfornato a partire da sogni e fantasticherie.
Bella l’idea, forse un secolo fa persino normale – quando i giocattoli li costruivano il nonno, il papà, l’artigiano sotto casa – ma che oggi suona come l’inedita alternativa per bimbi (e adulti) in cerca di un contatto con la propria libertà creativa. Oltre i clichè dei media e del mercato globale.
Come dare forma a tutto questo? Ci ha pensato Yaela Uriely, artista e toys designer, che nella sua fattoria in Israele, dove vive col marito e i due figli, ha impiantato un laboratorio personale, usando unicamente Internet per pubblicizzare e vendere i suoi lavori.
Yaela riabilita per il mondo dei più piccoli il culto dell’hand-made e sceglie di operare solo su commissione. Roba personalizzata, pezzi unici o in seria limitatissima, conferendo il ruolo di “artisti” ai bambini e tenendo per sé quello di artigiana. Con un costo modesto, che va dai 50 ai 70 euro, a seconda delle dimensioni, ci si vede consegnare a casa l’oggetto del desiderio, destinato a diventare la mascotte prediletta, l’inseparabile coperta di Linus. È sufficiente che i genitori spediscano via e-mail il progetto del piccolo committente, con tanto di dettagli e descrizione, perché Yaela si metta all’opera, confezionando i suoi Dolls’n’All. Il risultato è un mix di tenerezza, originalità, genuinità e immaginazione al galoppo: disegni infantili magicamente tramutati in realtà.
Gli effetti educativi? Facile immaginarli. L’autostima del bambino si rafforza, la creatività decolla e al gusto per l’omologazione si sostituisce il piacere dell’unicità. Belli, buffi, ecologici, ma soprattutto intelligenti. Ennesimo esempio vincente di didattica dell’arte e del design, stavolta interamente a conduzione familiare.
– Helga Marsala
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