I baci shock di Thibault Stipal. A Royan, in Francia, il vandalo-censore sfregia delle foto in un parco. Un taglierino contro il libero amore
BACI ALLA FRANCESE CON CENSURA. VIVE L’AMOUR? La Francia e l’amore romantico, il cliché per eccellenza. Baci “alla francese”, Parigi città degli innamorati, il bacio dei due giovani di fronte all’Hotel de Ville, nel mitico scatto di Robert Doisneau. E passando dalle icone e i detti popolari all’attualità più calda, c’è quella legge voluta dal Hollande […]
BACI ALLA FRANCESE CON CENSURA. VIVE L’AMOUR?
La Francia e l’amore romantico, il cliché per eccellenza. Baci “alla francese”, Parigi città degli innamorati, il bacio dei due giovani di fronte all’Hotel de Ville, nel mitico scatto di Robert Doisneau. E passando dalle icone e i detti popolari all’attualità più calda, c’è quella legge voluta dal Hollande nel 2013, che autorizza i matrimoni tra coppie omosessuali. Prima del Lussemburgo, dell’Irlanda, del Regno Unito, dell’Italia.
Insomma, tra luoghi comuni e fatti concreti, il classico “vive l’amour” resta il vero motto nazionale, accanto al più istituzionale “libertè, egalitè, fraternitè”.
Suona assai stonata, dunque – e gli stessi media francesi si sono allarmati non poco – la vicenda vandalica che ha colpito in questo scorcio d’estate la graziosa cittadina di Royan, un centro balneare sulla costa atlantica, nella regione di Poitou-Charentes.
Protagonista della storia è l’artista Thibault Stipal, che nei pressi di un parco pubblico – frequentato da bambini – ha installato dei totem con delle grandi stampe digitali. Il soggetto: coppie che si baciano. Coppie di ogni genere. Gay, etero, giovani, anziani, bianchi e neri: immortalati con dei primi piani eloquenti, avvinghiati e abbandonati alla passione, a esibire tatuaggi, nudità, libido e candore.
POESIE D’AMORE E RATTOPPI
Il progetto, sostenuto dal Comune di Royan, ha avuto purtroppo vita breve. L’elogio del bacio, senza fronzoli né patinature, ha infastidito qualche pudico difensore di un’arte più casta, più opportuna, più tradizionale. Troppa carne e troppo amore, per i tanti pargoli scorazzanti in zona (gli unici, in realtà, che non si saranno scomposti di un millimetro: beata innocenza!).
E siccome per il censore radicale non basta il dissenso, eccolo trasformarsi in vandalo giustiziere: tutte le fotografie sono state squartate con un taglierino. L’ignobile azione (definita dal sindaco “feroce atto di intolleranza”) ha ottenuto il solo effetto di procurare una grande pubblicità all’artista. E al posto dei baci scandalosi ci sono adesso degli scandalosi baci tagliati a metà.
Solo uno sfregio, in sostanza, che ha però tutta la sgradevolezza del fanatismo perbenista e dell’odiosa censura. Intanto, piccoli segnali poetici sono sbocciati intorno al misfatto, riequilibrando le cose. Non solo lettere, post, articoli di supporto a Stipal ed ai suoi baci. Ma anche versi di poesie d’amore, scritti a mano sui bordi delle foto sfregiate. Fino a giungere al migliore dei gesti solidali: l’arte che giunge a soccorrere l’arte, là dove l’offesa diventa opportunità. Valérie Gerbault, specializzata nell’uso creativo di vele riciclate, ha ricucito gli strappi con metodica cura. Sottili suture rosse, come di ferite chirurgiche, per non occultare la violenza e insieme per trasformarla in un’immagine nuova. Annientando lo squarcio in un rituale simbolico. Anche questo è amore.
– Helga Marsala
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