Salisburgo. Ecco com’è andato il festival estivo

6 settimane, 188 rappresentazioni, 220 giorni di prove, 263mila spettatori da 74 nazioni, 546 giornalisti e critici da 33 Paesi. Un bilancio in attivo consente al Festival estivo di Salisburgo di fare doni alla Caritas.

COME È ANDATA E COME ANDRÀ
Mentre in Italia l’Arena di Verona rischia si affogare in trenta milioni di debiti (ma in compenso i festival di Pesaro, Ravenna e Roma hanno avuto risultati solidi finanziariamente con spettacoli ben apprezzati dalla critica), le sei settimane del Festival Estivo di Salisburgo ha avuto esiti superiori alle aspettative. Dopo la partenza di Alexander Pereira per la Scala, in attesa di nominare un nuovo sovraintendente, le funzioni sono state svolte ad interim da Sven-Eric Bechtolf, direttore della sezione drammaturgia del Festival nonché regista di una delle nuove produzioni operistiche (Le Nozze di Figaro).
La manifestazione è terminata il 30 agosto e sono stati diffusi in tempo reale i dati essenziali. Come di consueto, il programma 2016 verrà presentato in novembre, ma possiamo anticipare che vi figurerà la trilogia Mozart-Da Ponte (Le Nozze di Figaro, Don Giovanni, Così Fan Tutte) nella produzione curata da Sven-Eric Bechtolf presentata anno per anno dal 2013. Inoltre, nella sezione drammaturgia ci sarà come sempre Jedermann, la sacra rappresentazione di Hugo von Hoffmannsthal (di norma proposta all’aperto nella Piazza barocca del Duomo) con cui nel 1920 venne inaugurato il festival; da allora viene ripresa ogni anno con una nuova produzione ogni quattro-cinque anni.

Sven-Eric Bechtolf - © Salzburger Festspiele - Luigi Caputo

Sven-Eric Bechtolf – © Salzburger Festspiele – Luigi Caputo

QUALCHE CIFRA
Ma andiamo ad alcune cifre sulla macchina del festival. I 200 giorni di prove hanno riguardato principalmente le opere (1.320 ore rispetto alle 735 ore per la prosa e le 551 per la sinfonica e la cameristica). La sartoria ha prodotto 1.550 costumi. Per le scene sono state utilizzate 48mila chili di acciaio. Gli artisti hanno occupato 61mila notti di hotel. La scena de La Conquista del Messico ha comportato 22 automobili in via di rottamazione, La Commedia degli Errori 168mila litri di acqua, Il Cavaliere della Rosa 11,7 milioni di pixel per la proiezioni.
Sono stati offerti, alle cantanti, 420 mazzi di fiori e nella Karl-Böhm-Saal, uno dei foyer dei sei teatri (operanti in parallelo), sono stati venduti, durante gli intervalli, 2.300 coni gelato e 20mila tartine (con adeguati litri di champagne). Molti smoking e abiti lunghi alle prime.
I prezzi dei biglietti variavano dai 5 ai 430 euro per posto, ma circa 3.500 sono stati venduti a giovani con un forte sconto. Un programma speciale poi ha coinvolto 8.500 bambini e i loro genitori.
Si potrebbe andare molto oltre, ma si è preferito riportare, tra le tante cifre, quelle che meglio danno un’idea di cosa implica il festival visto da dietro le quinte. Un’enorme struttura che, con l’indotto, è il maggiore datore di lavoro di Salisburgo, il Land austriaco che dal 2005 ha il maggior tasso di crescita della Repubblica. Con l’arte e la cultura ci si sviluppa, se mettiamo in funzione una macchina che funziona.

Giuseppe Pennisi

www.salzburgerfestspiele.at

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giuseppe Pennisi

Giuseppe Pennisi

Ho cumulato 18 anni di età pensionabile con la Banca Mondiale e 45 con la pubblica amministrazione italiana (dove è stato direttore generale in due ministeri). Quindi, lo hanno sbattuto a riposo forzato. Ha insegnato dieci anni alla Johns Hopkins…

Scopri di più