Venezia, 72° Festival del Cinema – Intervista ad Ascanio Celestini
Presentato nella sezione Giornate degli Autori, il film di Ascanio Celestini, "Viva la sposa", ha suscitato non poche polemiche. Un film dedicato alla vita degli ultimi e dei dimenticati: tutti personaggi che vivono ai margini della società
Quando questo pomeriggio abbiamo incontrato Ascanio Celestini era triste e preoccupato. Il suo film – ci ha raccontato – è stato frainteso dalle forze dell’ordine e non era sua intenzione né offendere né raccontare cose non vere. Produrre questo film ha richiesto molte energie e sacrifici, la casa di produzione è la stessa del precedente La Pecora Nera, che cinque anni fa fu presentato in concorso sempre a Venezia.
Quest’anno Viva la sposa è nelle Giornate degli Autori. Tra i promotori del progetto ci sono i fratelli Dardenne, ma Celestini è riuscito a convincere anche il Mibact, quelli del programma Media, e ha usufruito di Tax Credit e Tax Shelter. La storia, un po’ melanconica, racconta di un gruppo di derelitti ai margini della società: prostitute, ladruncoli, alcolizzati, persone che hanno però una loro dignità e soprattutto un grande cuore.
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