Imparare a volare. Cai Guo-Qiang a Milano
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ospita i sogni meccanici, gli aeromobili collezionati per quindici anni dall’artista cinese Cai Guo-Qiang, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1999. Tra UFO autoprodotti e sottomarini cingolati, un’enorme installazione sorregge la fantasia di ingegneri autodidatti.
LEONARDO A MILANO
Nel monastero olivetano costruito agli inizi del Cinquecento, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia dedicato a Leonardo da Vinci si estende per oltre 50mila mq. Incarnando il più grande museo tecnico-scientifico in Italia.
L’istituzione ospita la più grande collezione al mondo di modelli realizzati interpretando i disegni di Leonardo. Una selezione di essi si trova esposta in via permanente nella Galleria di Leonardo. Attorno a queste riproduzioni di macchine, il museo sviluppa diversi strumenti d’interpretazione rivolti al pubblico, tra cui il laboratorio interattivo per sperimentare e comprendere il funzionamento dei progetti da lui disegnati e delle tecniche artistiche del Rinascimento.
I CONTADINI DI CAI GUO-QIANG
Un terreno fertile per ospitare e ampliare la portata delle invenzioni dei contadini di Cai Guo-Qiang (Quanzhou, 1957; vive a New York). Inventori improvvisati che reinterpretano, rievocandole, meccaniche del sogno –e del volo – di Leonardo da Vinci.
Tra robot che spruzzano acqua come draghi al contrario, automi che ritmano scattosi dripping su tele bianche, deambulatori creati da ferri vecchi, giocattoli dimessi, elettrodomestici sezionati (elementi della Chinese Peasant da Vincis’ Robot Factory), ma anche sottomarini cingolati, enormi portaerei verticali ed elicotteri di legno, la prima mostra della stagione espositiva del museo, dal titolo Cai Guo-Qiang: Peasant da Vincis, viene riadattata in via San Vittore, negli spazi del primo cortile e dei laboratori per bambini.
Cai Guo-Qiang: Peasant da Vincis –presentata al museo milanese dalla Shanghai International Culture Association e sostenuta dal Rockbund Art Museum di Shanghai, nonché curata dal suo direttore Larys Frogier – è infatti alla sua ultima tappa, dopo esser già stata allestita al Rockbund Art Museum nel 2010, aver viaggiato da Brasilia a San Paolo, fino ad arrivare a Rio de Janeiro e approdare, sebbene in parte, nella primavera del 2015, nell’ambito di Parasophia: Festival Internazionale di Cultura Contemporanea di Kyoto.
10MILA CHILOMETRI ALLA RICERCA DI VISIONARI
“Il successo di questa mostra nel mondo è solo una piccola testimonianza del fatto che qualche volta, quando si riesce finalmente a rappresentare, a dar vita ai sogni più semplici, travalicando qualsiasi confine, di genere, cultura o nazionalità, la gente ha voglia di tornare ad immaginare, a vedere”, chiosa con orgoglio divertito Cai Guo-Qiang di fronte a Fabia, installazione di venti metri d’altezza, composta da una portaerei, sottomarini e dischi volanti, inventati da diversi contadini cinesi.
Dal 2004 al 2010, Cai Guo-Qiang ha viaggiato in nove diverse province del Paese, percorrendo quasi 10mila chilometri, per incontrare e intervistare gli inventori che vivono nelle zone rurali, indagando le storie di intere comunità di visionari. Da allora ha raccolto le loro invenzioni e ha organizzato mostre per celebrare, far conoscere il loro lavoro e le loro storie. Raccontando le origini, la culla della fantasia, nel fervore delle invenzioni umane, senza escludere la carta e la polvere da sparo.
“Non esiste in nessuno dei lavori esposti un progetto di fondo per ogni singolo componente; e anche le opere che sono state esplicitamente richieste, come un sottomarino o la portaerei, sono solo i frutti istintivi di una forte manualità tecnica, associata ad una forza creatrice, ad una spinta generatrice che racconta la storia di una visione umana”, ribadisce l’artista Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 1999.
IL PROBLEMA È L’ATTERRAGGIO
La mostra presenta macchinari costruiti da contadini cinesi e collezionati da Cai Guo-Qiang, che ha posto al centro di uno dei chiostri rigogliosi del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia macchinari artigianali e mezzi di trasporto grezzi, fatti nell’ignoranza delle leggi fisiche e basati solamente sull’immaginazione, sulla fantasia dei contadini (la cui storia viene interamente mostrata attraverso pannelli illustrativi posti sotto i colonnati). Macchinari che contrastano con l’elegante architettura del XVI secolo.
“Il volo”, rimarca l’artista, “è sempre stata la passione di Leonardo, incarnando perfettamente anche una parte della mia ricerca. I lavori di questi contadini hanno in comune con le sue macchine una sola proprietà: che non possano prendere effettivamente l’aria perché portano con sé il sogno di poterlo fare senza tenere in considerazione un qualsiasi collegamento con la dura realtà. Quella che non piace e che, allo stesso tempo, tiene viva l’immaginazione, quella, per esempio, che precede il momento dell’atterraggio”.
UNA RETE DI CONTADINI-INVENTORI
La creatività di un gruppo di inventori contadini, facenti parte di un’altra civiltà e di un altro continente, viene dunque a contatto diretto con un loro predecessore, restituendo a Peasants da Vincis un mondo, un universo, un ambito ideale attraverso uno dei maggiori centri di sviluppo della modernità, luogo di promozione e sviluppo dello spirito artistico del Rinascimento. “Oltre dieci anni fa”, ricorda Cai Guo-Qiang, “quando ho trovato il primo inventore su Internet, non avrei mai creduto che la mia ricerca si sarebbe potuta estendere a tal punto. Ma, dopo essere entrato in contatto e in confidenza, è stato proprio lui a presentarmi altri contadini che avevano formato una sorta di rete d’artigiani in comunicazione tra loro. Per tre di questi uomini, il momento in cui li ho invitati a vedere i loro lavori al di fuori dei villaggi in cui li avevano costruiti, ha coinciso con la prima volta che hanno volato realmente, su un aereo di linea, però! L’idea del volo, che li aveva sempre accompagnati e spinti a progettare, in quell’istante ha cessato di seguire l’istinto animale, del volatile libero di gestire la traiettoria nell’aria, conferendo un nuovo valore immateriale, ancora più prezioso alle loro invenzioni”.
Approcci, tecniche e intenti di Cai Guo-Qiang saranno inoltre trasmesse anche ai bambini. Durante la mostra si terranno dei workshop progettati dall’artista in cui costruire con materiali di recupero aquiloni, macchine volanti e robot pittori.
Ginevra Bria
Milano // fino al 6 gennaio 2016
Cai Guo-Qiang – Peasant da Vincis
a cura di Larys Frogier
MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
Via San Vittore 21
02 485551
[email protected]
www.museoscienza.org
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47735/cai-guo-qiang-peasant-da-vincis/
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