Lo Strillone: Napoli all’avanguardia per la didattica dei beni culturali sul Corriere della Sera. E poi abusi edilizi a Teano, Firenze lavora per la salvaguardia
“C’è chi, cercando di avvicinare le nuove generazioni al nostro Patrimonio culturale, si limita alle prediche, alle polemiche, alle invettive. E c’è chi, invece, mette da parte le parole e passa ai fatti. Della seconda lista fa parte di diritto la Fondazione Napoli Novantanove, presieduta da Mirella Stampa Barracco”. Il Corriere della Sera per una […]
“C’è chi, cercando di avvicinare le nuove generazioni al nostro Patrimonio culturale, si limita alle prediche, alle polemiche, alle invettive. E c’è chi, invece, mette da parte le parole e passa ai fatti. Della seconda lista fa parte di diritto la Fondazione Napoli Novantanove, presieduta da Mirella Stampa Barracco”. Il Corriere della Sera per una volta si dimentica di essere il maggiore – sacrosanto – censore dei mali culturali italiani, e con Paolo Conti loda la lezione napoletana: “risale al 1993 il lancio della campagna didattica La Scuola adotta un monumento, marchio registrato che, ad oggi, ha visto la partecipazione di duecento scuole dal Nord al Sud. Nel 2014, cioè nel ventennale, la campagna è stata inserita nel protocollo d’intesa tra i ministeri dell’Istruzione e dei Beni culturali come «esempio di buona pratica ventennale”. Qual è il segreto di Napoli Novantanove? “Dialoga con i giovani, puntando sul collegamento tra passato e futuro: ha realizzato una piazza telematica, l’Italia, con una mappa di Google multimediale in cui piazze e monumenti adottati costruiranno l’Atlante del Museo Virtuale, un Itinerario delle meraviglie italiane. Saranno i ragazzi a scegliere luoghi e bellezze storiche. Così si costruisce nelle nuove generazioni quel senso di appartenenza che edifica una identità personale innestata in quella nazionale. E il fatto che tutto ciò parta da Napoli ha un significato profondo e riguarda l’intero nostro Paese”.
A riportare il Corriere della Sera nell’abituale mood da vigilantes ci pensa poche colonne più in là Sergio Rizzo, che riferisce di “abusi edilizi, ricorsi e condoni nel luogo dove Garibaldi salutò re Vittorio Emanuele II”. Ovvero a Teano: “Quarant’anni di carte bollate. E a causa di una sentenza del Tar di Napoli ora si ricomincia daccapo, in un Paese che sembra non voler fare i conti con la propria storia. Accade a Vairano Patenora, un paese in provincia di Caserta dove, secondo le risultanze storiche, il 26 ottobre del 1860 si incontrarono Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II”. Più ottimista La Nazione, che racconta come Firenze, la città che si sta preparando a festeggiare il 50mo anniversario dell’alluvione del 1966, si stia organizzando per “preparare tutti gli operatori (in primis vigili del fuoco e volontari) perché in caso di alluvione sappiano intervenire per la messa in sicurezza e il recupero del patrimonio culturale, in maniera conforme alla normativa dei beni culturali”.
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