Palermo. Al Villino Favaloro, un attraente quindicennio pittorico
Villino Favaloro, Palermo – fino al 14 novembre 2015. Grande successo di pubblico e critica, un’inaugurazione che ha richiamato più di 2mila visitatori per l’ultimo capitolo de “Le Stanze d’Aragona”. Una delle mostre di contemporaneo tra le più interessanti degli ultimi anni in Sicilia.
COME SI ALLESTISCE UNA BELLA MOSTRA
Andrea Bruciati e Helga Marsala hanno dimostrato in modo esemplare come costruire un percorso espositivo colto, risultato di una selezione coerente e di un allestimento curato.
Una mostra che mette un punto alla crisi dell’astrattismo tangibile nella metà del secolo scorso. I trentasei artisti, le cui opere sono distribuite sui due livelli dell’edificio Liberty, hanno proposto lavori appartenenti all’ultimo quindicennio, in un crescendo di qualità che culmina nei più recenti lavori dei maestri della contemporaneità.
PITTURA FRA LE GENERAZIONI
Claudio Verna esalta le meravigliose capacità del colore non più subordinato ai vincoli della descrizione e della narrazione, diventa invece un tono, una superficie riflettente, risposta alle relazioni con il reale. Silenziosa, l’imponente tela di Marco Tirelli prepara un ambiente contemplativo, privilegiando forme assolute e valori puri.
Più giovane ma non meno efficace Stefano Cumia: il suo Trittico #3 permette una soluzione di continuità nella scansione spazio-temporale, ritmi che portano con sé tempi emotivi. Rigorose e cerebrali le geometrie di Lucio Pozzi che gestisce segmenti, linee, colori, volumi e pesi con forte concretismo.
FRA SURREALISMO E INFORMALE
Veri e propri quadri/scultura i lavori di Renata Boero e Anna Gramaccia, cinquant’anni dividono le due artiste unite da un’attitudine alla ricercatezza e dal piacere nel generare superfici in rilievo maneggiando fibre naturali. Indugia sulla modulazione del nero Antonio Catelani, le sue opere coraggiose necessitano attenzione per liberarsi dalla sensazione di una fredda metodicità. Sintesi promiscua di stili le tele di Alessandro Pessoli, artista di successo in debito con un Surrealismo denso di riferimenti eterogenei.
Vito Stassi lavora su visioni provenienti da lontano, dei mandala in cui si mescolano echi e suggestioni. Paola Angelini presenta un informale in cui persiste il talento del racconto fantastico, il sogno s’incarna nella materia dell’opera con conseguente rarefazione dell’immagine. L’interesse per l’astrazione storica porta Domenico Bianchi a una tavola enigmatica, urgenza di un sistema diverso e innovativo di simboli senza alcuna relazione diretta con figure o episodi.
LA RICETTA DEL SUCCESSO
Un onore l’entusiasmo con cui artisti del calibro di Manuele Cerutti, Nunzio e Pietro Roccasalva si sono generosamente offerti al capoluogo siciliano per prendere parte a un progetto d’indagine pittorica così significativo e l’impegno con cui i talentuosi giovani hanno retto il confronto.
Un’impresa che sarebbe stata impossibile senza la lungimiranza e l’apertura della soprintendente Maria Elena Volpes e il sincero trasporto verso il loro mestiere di Eva Olivieri e Giovanni Rizzuto.
Giulia Amodeo
Palermo // fino al 14 novembre 2015
Le Stanze d’Aragona. Cap. III
a cura di Andrea Bruciati e Helga Marsala
VILLINO FAVALORO
Piazza Virgilio
091 526843 / 347 1769901
[email protected]
www.rizzutogallery.com
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47276/le-stanze-daragona-cap-iii/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati