London Updates: Dubuffet, l’Art Brut, i manicomi. E uno degli stand più affascinanti di Frieze Masters
Difficile da negare che si tratti di uno degli stand più affascinanti ed evocativi di una fiera peraltro densissima di stimoli come Frieze Masters. È il booth che la galleria Helly Nehmad ha trasformato per metà in una sorta di museo Dubuffet e per l’altra metà in manicomio. Il tentativo è quello di risalire al momento […]
Difficile da negare che si tratti di uno degli stand più affascinanti ed evocativi di una fiera peraltro densissima di stimoli come Frieze Masters. È il booth che la galleria Helly Nehmad ha trasformato per metà in una sorta di museo Dubuffet e per l’altra metà in manicomio. Il tentativo è quello di risalire al momento generatore dell’Art Brut. Nell’istante in cui il grande artista Jean Dubuffet decise che anche quella degli irregolari, dei marginalizzati, degli autodidatti e dei pazzi era arte a pieno titolo.
Alcuni artisti hanno reimmaginato aule di sanatori e di case di cura per malati di mente; proprio quelle immagini e quelle sensazioni di spontaneità che hanno sollecitato la fascinazione di Dubuffet nella teorizzazione dell’Art Brut e nel suo stess lavoro. Il tutto è condensato in uno stand di fiera curatissimo, con tanto di sonorzzazione musicale. Abbiamo provato a fissarlo in un breve filmato.
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