Prima residenza per Bridge Art. Due artisti armeni lavorano in Sicilia sul suono e la parola. Gli show conclusivi a Noto e Roma
Prima residenza per Bridge Art, progetto ideato e diretto da Lori Adragna e Valeria Valenza, in collaborazione con l’Associazione Culturale Sciami e con il patrocinio del Comune di Noto. Un format basato proprio sull’idea di permanenza e di elaborazione creativa, trascorrendo del tempo immersi nel paesaggio del Val di Noto, teatro del grande barocco siciliano. La splendida Tenuta […]
Prima residenza per Bridge Art, progetto ideato e diretto da Lori Adragna e Valeria Valenza, in collaborazione con l’Associazione Culturale Sciami e con il patrocinio del Comune di Noto. Un format basato proprio sull’idea di permanenza e di elaborazione creativa, trascorrendo del tempo immersi nel paesaggio del Val di Noto, teatro del grande barocco siciliano. La splendida Tenuta la Favola sarà il quartier generale in cui vivere e lavorare.
OGGI [un luogo dove accadono i mondi], presentato da Q&A Projects, vede insieme Tamar Hayduke – artista e scrittrice armeno-siriana, residente in Italia – e il compositore Arsen Babajanyan, armeno con base in Germania. Dal 19 al 25 ottobre 2015 i due si confronteranno sui temi delle loro ricerche, fondendo stili, suggestioni, tecniche, materie sonore e ispirazioni, per presentare al termine del viaggio un ‘melologo’ costruito come un nucleo di sonorità italiane, tedesche, siriane e armene. “OGGI”, ha spiegato Hayduke, “è un luogo dove i mondi “accadono”. È un’opera poetica nella quale la parola Oggi si ripete continuamente, una sequenza di versi che delimitano inquadrature di significati e significanti accostati e sovrapposti”.
Teatro della performance sarà il settecentesco chiostro dell’Ex Convento dei Padri Cappuccini, a Noto, incorniciato dalla rigogliosa vegetazione mediterranea e dall’architettura monumentale che ha reso celebre quest’area della Sicilia.
A sigillare quest’esperienza, come una prosecuzione, un commento al margine o un “bonus track” musicale, sarà lo spettacolo curato dal team di Bridge Art, con un contributo di Maria Arcidiacono, presso lo spazio CANOVA22, a Roma. Un salto geografico, fino a quella che era l’antica fornace di Antonio Canova, oggi trasformata in uno spazio per l’arte contemporanea: un’altra occasione per sperimentare la forza evocativa dell’impasto sonoro-verbale che i due artisti utilizzano come materia prima di un viaggio nella memoria perduta, con il luogo fisico a fare da cassa di risonanza, oltre il tempo cronologico e i significati noti.
– Helga Marsala
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