Parigi. Utagawa Kuniyoshi, il demone delle stampe
Petit Palais, Parigi – fino al 17 gennaio 2016. Un viaggio in Oriente, un medium inusuale. 250 stampe per vivere da vicino il Giappone, attraverso le opere di un uomo che fu artista ironico e brillante, illustratore innovativo e abile artigiano.
UN PROGETTO COMPLESSO DI DIALOGO CON L’ORIENTE
Il Petit Palais di Parigi permette di osservare da vicino il Giappone attraverso una lente privilegiata e del tutto nuova: le stampe d’arte di Utagawa Kuniyoshi (Edo, 1797-1861).
Si tratta di una prima assoluta per la Francia: la capitale onora uno dei più grandi maestri delle stampe giapponesi del XIX secolo attraverso un’esposizione ricca di oltre 250 opere, tutte di altissima qualità, fra cui numerosi prestiti importanti dal Giappone, e un’indagine sul ruolo delle stampe giapponesi nell’arte occidentale di fine Ottocento, nonché sulle sue ripercussioni su fenomeni più recenti a cavallo tra arte e pop-culture come il fumetto e il tatuaggio.
Non solo: la mostra fa parte di un più ampio progetto, Fantastique!, che vuole osservare il mondo delle stampe e del “fantastico” attraverso la duplice lente Occidente-Oriente. L’allestimento è costruito intelligentemente per accompagnare il visitatore da un polo all’altro attraverso un percorso ragionato che non disdegna una breve parentesi sugli aspetti tecnici della realizzazione delle stampe.
VITE DA GEISHA
Le stampe di Kuniyoshi sono capolavori di unica bellezza e maestria; schegge impazzite di una mente creativa vulcanica, come testimoniano la sua profusione di idee e l’altissimo numero di opere, riversate sul mercato dell’arte giapponese, e da questo stesso mercato divorate, ma anche su quello occidentale: artisti come Monet collezionavano avidamente queste stampe.
La mostra è altresì un viaggio nell’arte, ma anche nella società giapponese, del XIX secolo. La stereotipata immagine occidentale che abbiamo del Sol Levante viene messa a dura prova: si osserva un universo misterioso e inafferrabile, dove lo spirituale impregna anche i gesti più semplici della quotidianità (splendida la serie di stampe dedicata ai momenti della giornata di una geisha) e che, nonostante la rigida organizzazione in classi e l’apparente chiusura verso i più “liberi” costumi europei, si mostra affascinante nei suoi rituali e incredibilmente ironica.
ALLE ORIGINI DEL POP
Il portato della grafica giapponese è ancora oggi riscontrabile nel fumetto, non solo manga, ma anche nel tatuaggio. Demoni, guerrieri, geishe e animali popolano la grafica pop fino alle propaggini estreme della moda (chi non ricorda la storica collaborazione del marchio Louis Vuitton con Murakami?), dei cartoni animati e del tattoo.
Ciò non è di certo sorprendente: la mente di Kuniyoshi e degli altri illustratori e stampatori giapponesi ha prodotto forme e linguaggi spiazzanti nella loro eleganza e virtuosismo tecnico, potenza espressiva, ma anche nel pressoché inesauribile repertorio di personaggi, di pose e di situazioni; si tratta di immagini accattivanti ad alto tasso “pop”, immediate e intelligenti, che tradiscono una visione del mondo perennemente in bilico tra un severo rispetto delle regole ed il suo corrispettivo, un altrove esuberante e spettacolare, dove tutto è concesso.
Il Petit Palais non delude: con questa mostra offre realmente un’opportunità imperdibile per conoscere un artista poco familiare al grande pubblico, ma che promette di stupire in modo trasversale gli amatori del genere e i dilettanti.
Giulia Kimberly Colombo
Parigi // fino al 17 gennaio 2016
Kuniyoshi, le démon de l’estampe
a cura di Yuriko Iwakiri e Gaelle Rio
PETIT PALAIS
Avenue Winston Churchill
+33 (0)1 53434000
www.petitpalais.paris.fr
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