Michael Johansson: da valore d’uso a valore estetico
The Flat, Milano – fino al 9 novembre 2015. Appaiare oggetti usati, senza alcuna lavorazione. Il lavoro lo fanno i colori, l’accostamento e l’esposizione stessa li rendono sculture astratte. Ma è così semplice come sembra il lavoro di Michael Johansson?
Per accedere alla galleria The Flat bisogna scendere delle scale verso un piano interrato per trovarsi in un’ampia sala bianca, dall’aspetto di un vecchio garage riconvertito. Questo aspetto la rende un posto a metà fra sala espositiva e magazzino, e prelude alle caratteristiche similari dell’opera di Michael Johansson (Trollhattan, 1975), che qui trova alloggio molto adatto. Le opere dell’artista, infatti, sono un assemblaggio di oggetti usati in forme nuove: alcune chiuse in geometrie definite, altre aperte in un gioco di pieni e vuoti, altre ancora più complesse, dove però rimane salda la struttura simmetrica. Gli oggetti sono solo appaiati fra loro, nessuna lavorazione modifica il loro aspetto originario, eppure l’uso dei colori, l’accostamento e l’esposizione stessa li rendono sculture astratte. La riconversione da un valore d’uso a un valore puramente estetico, con rimandi astratti, sembra una linea che accomuna sia la galleria che il lavoro di Johansson.
Lodovico Lindemann
Milano // fino al 9 novembre 2015
Michael Johansson – Crossroads
GALLERIA THE FLAT – MASSIMO CARASI
Via Paolo Frisi 3, 20129
02 5831 3809
[email protected]
www.carasi.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47842/michael-johansson-crossroads/
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