Serie tv. Bianco e nero Detroit

Una città, due proposte alternative. Siamo a Detroit, nel Michigan, la città statunitense più abitata lungo la frontiera con il Canada. E come spesso capita per i luoghi di confine, ricca di problematiche. Sociali, razziali, politiche.

Due serie tv americane ambientate a Detroit si confrontano con problematiche sociali, razziali, politiche e cercano di raccontarne la storia. Il soggetto è molto simile – storie di poliziotti alle prese con la malavita locale – ma i risultati divergono ampiamente. Non c’è un meglio o un peggio: solo identità e vocazioni differenti. La sorte, invece, è identica: entrambe vengono cancellate a seguito della prima stagione. Nonostante i grandi cast e la trama efficace.

DETROIT 1-8-7
La prima è Detroit 1-8-7, creata nel 2010-11 per la ABC da Jason Richman. Michael Imperioli, star del genere, è l’attore protagonista. Il suo personaggio, Louis Fitch, è un detective della squadra omicidi locale. La sigla iniziale recita: “Per gli agenti della squadra omicidi di D. ogni vita ha un valore e ogni crimine una storia da raccontare. La telecamera indugia spesso sui più bei edifici di Detroit, una “città che sale” in piena, esuberante ricostruzione. Gli uffici della PD sono attivi e di nuovissima fattura. Uno degli attori coprotagonisti recita di continuo “amo Detroit”, tanto da rinunciare fino all’ultimo a un trasferimento a Firenze, in una bella villa toscana, a “bere Chianti” e godersi l’arte di Michelangelo. Il massimo della chiccheria.

Low Winter Sun

Low Winter Sun

LOW WINTER SUN
Molto diverse sono le circostanze intorno alle quali si muove la trama di Low Winter Sun, creata per AMC da Chris Mundy nel 2013 e basata su una miniserie britannica del 2006, omonima. Il protagonista è Frank Agnew, interpretato da Mark Strong. Anch’egli è un detective della omicidi nella stessa città, ma lo scenario non è dei migliori. Per gli agenti, infatti, tutti – tranne una ragazza araba di nome Dani – sono più o meno corrotti e per loro la vita umana sembra valere ben poco. La corruzione dilaga in molte pieghe della vita collettiva. All’ascensione urbanistica dello show precedente fa da contraltare una demolizione dietro l’altra: quartieri abbattuti o imbrattati da writing e un degrado umano, sociale e morale non quantificabile. La decadenza permea tutti i luoghi, persino i fatiscenti uffici del dipartimento di polizia. E nessuno ad esclamare “Amo questa città!”.

Santa Nastro

abc.go.com/shows/detroit-1-8-7
www.amc.com/shows/low-winter-sun

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #27

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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