Shopping da re. La collezione contemporanea dei monarchi spagnoli
Palazzo Reale, Madrid – fino al 28 febbraio 2016. Non solo Tiziano e Goya, Velázquez e van der Weyden. Le collezioni dei re spagnoli continuano ad arricchirsi di arte del nostro tempo. Per la prima volta, il “loro” palazzo espone una parte delle opere contemporanee acquisite da Patrimonio Nacional, l’ente che gestisce i beni della corona passati allo Stato spagnolo.
LE ACQUISIZIONI DEL PATRIMONIO NACIONAL
Le dinastie degli Asburgo e dei Borboni furono tra i più grandi mecenati e collezionisti di tutti i tempi. È davvero un peccato che oggi non ci siano più né le velleità di preminenza in campo artistico, né le disponibilità economiche per investire nell’arte come un tempo. In Spagna la corona fa ciò che può, e durante il lungo regno di Juan Carlos I, alla fine degli Anni Ottanta, finalmente Patrimonio Nacional decide di recuperare l’antica tradizione, anche grazie all’ingresso nel CdA di Rafael Canogar, artista insignito del Premio nazionale per le arti plastiche.
Canogar e la sua équipe selezionano infatti tra il 1987 e il 1990 una serie di opere di artisti spagnoli che considerano interessanti per una collezione reale del nostro tempo. La scelta è fatta non con criteri museali, bensì con il semplice obiettivo di raggruppare il meglio della produzione artistica spagnola contemporanea.
Grazie a un secondo corpus di acquisizioni fatte tra il 2001 e il 2008, la collezione vanta oggi 115 pezzi tra pittura e scultura. La selezione di Canogar ha privilegiato infatti l’informalismo degli Anni Cinquanta e i ritorno al figurativo degli Anni Settanta e Ottanta, tralasciando le “grandi figure” dell’arte spagnola del Novecento come Picasso, Miró, Tapies, Juan Gris, Chillida, Jaume Plensa, acquisendo invece un solo un capolavoro di Dalí, artista peraltro prediletto dal re. E tra le ultime generazioni, si nota l’assenza di Cristina Iglesias e di Juan Muñoz, scultori di riferimento per le commissioni pubbliche.
PITTURA SPAGNOLA A PALAZZO
Grazie al contributo della Fondazione Banco Santander, una cinquantina di tali opere sono esposte al piano terra di Palazzo Reale, il monumento più visitato di Madrid. Alla mostra si accede anche con i biglietti d’ingresso al Museo Reina Sofia: una scelta intelligente, frutto della buona sinergia tra le diverse istituzioni della capitale.
In una cornice sontuosa, tra marmi, stucchi e lampadari antichi, specchi e caminetti, risalta la forza comunicativa dell’arte astratta d’avanguardia. Il percorso comincia infatti dalla generazione degli Anni Cinquanta, la prima che seppe superare l’isolamento artistico post-guerra civile: le macchie a olio di Luis Feito, la tecnica mista di Manuel Millares, la forza espressiva di Antonio Saura, ma anche i colori abbaglianti di José Guerrero appartengono quasi tutti al gruppo El Paso, costituito a Madrid nel 1957 e al quale partecipò anche lo stesso Canogar. Tra le prime acquisizioni ci sono anche il pop di Luis Gordillo e l’espressionismo di Juan Genovés, il realismo di Lucio Muñoz e la pittura luminosa del valenciano Mompó. Nel catalogo non mancano poi Eduardo Arroyo, con i suoi ironici giochi visivi, e Miguel Barceló, entrambi considerati oggi fra i nomi più rappresentativi dell’arte spagnola, insieme con Antonio Lopez, quest’ultimo assente in mostra, ma autore dell’ultimo discusso ritratto della famiglia reale di Juan Carlos, ultimato dopo una lunghissima gestazione.
I DONI PER FELIPE E LETICIA
Tra gli ultimissimi acquisti vi sono alcuni anche doni di nozze del matrimonio di Felipe e Leticia, quadri di Esteban Vicente (legato alla Scuola di New York), di Dario Urzay e Juan Uslé, oltre ai neo-realisti come Carmen Laffon, Eduardo Naranjo e al surrealista Guillermo Perez-Villalta. Poche ma interessanti infine le sculture a firma di Eusebio Sempere, Pablo Palazuelo e Julio Lopez Hernandez.
Federica Lonati
Madrid // fino al 28 febbraio 2016
Arte contemporáneo en palacio. Pintura y escultura en las colecciones reales
PALAZZO REALE
+34 (0)902 044454
www.patrimonionacional.es
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