Le cave sotterranee di Cagliari diventano spazio espositivo comunale. Nasce CarteƆ, nuovo centro per l’arte contemporanea. Il battesimo con Cristian Chironi
Ottocento metri quadrati di cavità sotterranee, un frammento di una città nascosta, un luogo stratificato e denso, che continua a cambiare destino. Sono i grottoni adiacenti alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, affacciati sui Giardini Pubblici e distesi lungo il lato orientale del colle di Buoncammino. Un tempo delle cave da cui si estraeva una pietra […]
Ottocento metri quadrati di cavità sotterranee, un frammento di una città nascosta, un luogo stratificato e denso, che continua a cambiare destino. Sono i grottoni adiacenti alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, affacciati sui Giardini Pubblici e distesi lungo il lato orientale del colle di Buoncammino. Un tempo delle cave da cui si estraeva una pietra marina – la “pietra cantone” – che fu fondamentale, fin dal Medioevo, per la costruzione dell’impianto urbanistico cagliaritano, poi diventate rifugi antiaerei durante la seconda Guerra, e delle case per i senzatetto dal dopoguerra fino agli anni Sessanta.
Oggi è qui che sorge un nuovo spazio per l’arte, altro tassello del complesso museale cittadino: CarteƆ – Cava Arte Contemporanea, è infatti parte integrante del sistema dei Musei Civici di Cagliari, un luogo destinato ai linguaggi dell’arte più attuali, in cui ospitare cicli di mostre temporanee, con la cura di Anna Maria Montaldo. Si parte il prossimo 20 dicembre con “The Cave”, progetto dell’artista Cristian Chironi: sul filo di una metafora efficace, le cave si trasformeranno in un cantiere sotterraneo, uno spazio creativo in cui estrarre idee, immagini, suggestioni, passando anche per il coinvolgimento del pubblico.
Interventi site-specific, artisti internazionali, arte pubblica, residenze, esplorazioni intorno all’idea di sottosuolo, di conflitto, di emersione e rigenerazione: intorno a questi punti saldi si articoleranno i programmi di questo spazio, non un museo ma un centro di produzione con un ruolo specifico (e strategico) nell’ottica di un generale processo di sviluppo e valorizzazione del territorio. L’adeguamento dello spazio e l’avvio del progetto hanno richiesto una spesa di 220mila euro, finanziati per il 90 per cento con fondi UE e per il restante 10 per cento grazie al Comune di Cagliari.
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