Le due facce dell’arte. Alla Fondazione Prada di Milano
Fondazione Prada, Milano – fino al 14 febbraio 2016. L’istituzione milanese propone una rassegna interessante e curiosa. Concepita dal Thought Council e allestita nella Galleria Nord, la mostra riunisce una selezione di opere in cui è il “lato B” a giocare un ruolo determinante.
UNA MOSTRA A TUTTO TONDO
L’idea alla base di Recto Verso nasce dall’osservazione e dallo studio di alcuni pezzi presenti nella collezione permanente della Fondazione Prada. Opere la cui parte determinante è il retro, cui si sono aggiunti lavori prestati da gallerie e istituzioni italiane e straniere.
L’allestimento è perfetto, leggero e forte al tempo stesso, consentendo anche al grande pubblico di girare intorno alle opere.
Si tratta di un laboratorio di riflessione su un particolare aspetto della contemporaneità. Nella tradizione museografica, il punto di vista dell’opera offerto allo spettatore è obbligato. Qui, invece, ogni lavoro può essere guardato a 360 gradi.
La mostra si apre con alcune opere antiche, che introducono l’argomento. Ci si trova, così, di fronte a una sorta di gioco percettivo, un dialogo che gli artisti hanno creato con il pubblico nel corso del tempo.
GIULIO PAOLINI E GLI ALTRI
Cuore della rassegna è l’arte degli ultimi cinquant’anni – pittura, fotografia, installazione. Il ruolo del protagonista spetta a Giulio Paolini, che su questo tema lavora da una vita.
E quindi le Plastiche di Burri dell’inizio degli Anni Sessanta, quelle che Ugo Mulas ha fotografato in maniera magistrale, sono poste al centro di uno degli ambienti espositivi, così da poter essere viste recto e verso, instillando il dubbio sull’importanza di determinare quale sia l’uno e quale sia l’altro.
LA PROTESTA DI GASTONE NOVELLI
Una storia particolare accompagna l’opera di Gastone Novelli Lutte, échec, nouvelle lutte del 1968. L’opera viene realizzata per la Biennale di quell’anno, la 34esima, alla quale l’artista è invitato a partecipare con una sala personale. L’atmosfera è calda e il giorno dell’inaugurazione la polizia compare all’interno dei Giardini.
Per protesta l’artista rovescia le opere e scrive dietro a una di esse, quella presente in mostra, “La biennale è fascista”, ritirando tutti i propri lavori. È un manifesto artistico, politico, quasi esistenziale: alla fine di quell’anno l’artista sarebbe morto appena 43enne.
Nel corso dei successivi Anni Settanta, il retro diviene per alcuni artisti il soggetto stesso dell’opera, come espressione della volontà di capovolgere, di offrire diversi punti di vista, di scardinare le certezze e di adottare una posizione dialettica nei confronti dell’arte, del proprio ruolo e dunque di quello dello spettatore.
Angela Madesani
Milano // fino al 14 febbraio 2016
Recto Verso
FONDAZIONE PRADA
Largo Isarco 2
02 56662611
[email protected]
www.fondazioneprada.org
MORE INFO:
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